1912

Arnoldo Mondadori pubblica il primo libro, Aia Madama di Tomaso Monicelli; l’anno successivo crea la prima collana, La Lampada, dedicata alla letteratura per l’infanzia.

Il salto di qualità: la Lampada

Ancora alle prese con la stampa di manifesti e opuscoli pubblicitari, Arnoldo Mondadori coltiva il grande sogno di diventare un editore. Cominciano a realizzarlo in due, Arnoldo e Tomaso Monicelli, suo amico e cognato, puntando sul primo tentativo fatto in Italia di qualificazione editoriale di una collana rivolta a un preciso segmento di pubblico: i giovani in età scolare. È del 1912 il primo libro pubblicato, Aia Madama, una raccolta di novelle per l’infanzia di Tomaso Monicelli. L’anno successivo, con Il piccolo viandante sempre di Monicelli, fu inaugurata la prima collana, Bibliotechina della Lampada.

I loro però non sono semplici "libri per ragazzi", ma una "collana di libri di piacevole lettura da accompagnare ai testi scolastici". Di formato agile e quasi quadrato, i volumi avevano la copertina illustrata e in cartone, carta di ottima qualità di grammatura pesante, e alcune figure su tavola che spezzavano il movimento del testo, a sua volta incorniciato da un bordo colorato.

Tra i più bei titoli della prima serie della Lampada, usciti tra il 1912 e il 1914, ci sono La signorina Zesi, di Antonio Beltramelli, La primavera di Giorgio, ceduto da Luigi Capuana a Mondadori per 250 lire e I tre talismani, una raccolta di sei fiabe di Guido Gozzano. Nel 1919 uscirono le Fiabette bislacche di Gian Bistolfi dedicate ad Alberto, figlio primogenito di Arnoldo.

Intanto il numero degli autori e degli illustratori andava allargandosi. Tra i più celebri Olga Visentini, che avrebbe poi diretto il Romanzo dei ragazzi, Térésah, Yambo (Enrico Novelli) Sto (Sergio Tofano). A essi si affiancarono altri disegnatori che sarebbero stati tra i protagonisti dell'illustrazione italiana del Novecento, Enrico Mauro Pinochi, Filiberto Scarpelli, che disegnò il logo della collana, una lampada a olio, e soprattutto Ang, al secolo Bruno Angoletta, che cominciava allora una duratura e fruttuosa collaborazione con la casa editrice.

I libretti della Lampada, suddivisi in serie da sei, vennero pubblicati regolarmente fino al 1927. Il loro successo fu così duraturo che, tra il 1933 e il 1946, Mondadori decise di farne uscire una nuova serie, composta in parte da ristampe. Durante la guerra, i cofanetti che raccoglievano gli oramai celebri volumi della Bibliotechina della Lampada costituirono pressoché l'unica produzione dell'editore.