1939

Mondadori pubblica Tempo, il primo periodico di informazione.

Un giornalismo di attualità rivolto a tutti: Tempo

Giugno 1939. Nasce il più ambizioso periodico mondadoriano degli anni Trenta: Tempo, settimanale di politica, informazione, letteratura e arte diretto da Alberto Mondadori. L'impostazione grafica e contenutistica è allineata alla retorica mussoliniana, ma nonostante ciò la rivista per sua stessa natura è destinata ad avere non pochi problemi con il regime.

Il modello cui Tempo si ispira è Life, quello del grande giornalismo americano. Non vuole rivolgersi a una élite, ma a un pubblico vasto, offrendo un'informazione di attualità aderente alla realtà dei fatti, grazie anche all'uso sempre più esteso della fotografia e del colore, il che rappresentò una grande innovazione per quegli anni.

La redazione originaria riunisce il fior fiore del giornalismo italiano dell'epoca, da Indro Montanelli, redattore capo (ma per poco tempo), a Carlo Bernari, Ettore Della Giovanna, Alberto Lattuada, Raul Radice, Federigo Valli, Lamberti Sorrentino (inviato speciale), Ricciardetto (pseudonimo di Augusto Guerriero), Arturo Tofanelli, Fabrizio Clerici. Il progetto grafico è di Bruno Munari.

Scrive Lamberti Sorrentino: "Si affermò, tra le tante cose nuove, un componimento giornalistico per il quale si coniò il neologismo 'fototesto', nel quale le foto di per sé dicevano dell'avvenimento la cosa più importante, cioè quello che si vede nell'immagine scattata a fuoco fisso. […] Alla didascalia era affidato il racconto di quanto lo sguardo del fotografo, nell'arco di 360 gradi, vedeva o poteva apprendere sul posto".