Icon Design Talks 2018

Sei giorni di incontri con i protagonisti che stanno ridisegnando le nostre metropoli, le nostre case, i nostri stili di vita

Un format lanciato l’anno scorso e che quest’anno andrà in scena tra il 17 e il 22 aprile.

Un ciclo di conferenze, masterclass e dibattiti che hanno lo scopo di indagare il mondo del design partendo da esperienze e presupposti diversi. Un palinsesto che annovera architetti di fama mondiale e studi di design che si sono distinti negli ultimi anni per un approccio innovativo, distintivo e prorompente.

Icon Design Talks nasce con l’idea, comune al magazine del Gruppo Mondadori Icon Design, di mettere l’uomo – progettista e designer – al centro del racconto. Un concept che ha permesso alla rivista diretta da Michele Lupi di ritagliarsi in circa tre anni di vita un suo spazio ben definito all’interno del panorama editoriale di settore.

Il tema individuato e sviluppato per i talks di quest’anno è Common Future, lo stesso scelto per identificare le attività che si alterneranno nel corso del 2018 all’interno dell’Innovation Design District di Milano. Quali saranno le sfide che dovremo affrontare nel prossimo futuro? Quali i temi e quali le soluzioni? Il ciclo di incontri a cartellone, risponderanno a questi quesiti, andando a toccare temi e settori merceologici diversi.

I Talks, realizzati insieme a Edison che è il main partner del progetto IDD, si svolgeranno presso la Microsoft House, nel cuore del quartiere Porta Volta, all’interno degli spazi progettati da Herzog & De Meuron. Special Event, e Masterclass, invece, si terranno presso l’Anteo Palazzo del Cinema mentre il Volvo Studio Milano ospiterà due eventi legati al tema della mobilità, della sicurezza e del rapporto tra città e automobile.

La kermesse si apre il 17 Aprile con l’intervento di due personaggi che rappresentano il futuro che aspetta di essere raccontato e il passato che non invecchia: un incontro con l’architetto David Adjaye e una masterclass con il Maestro Guido Canali.

L’intervento di Sir David Adjaye, architetto ghanese con base a Londra che con i Museo della Storia Afro-Americana ha vinto il Design of the Year per il 2017, verterà sulla capacità narrativa dell’architettura: “Un progetto si fa narrazione” spiega lo stesso Adjaye “quando tocca aspetti profondi della condizione umana e si fa punto di incontro per molteplici interpretazioni della storia”.

L’architetto Guido Canali in oltre cinquant’anni di attività ha analizzato, progettato e in alcuni casi restituito non solo un numero importantissimo di opere architettoniche ma anche il rapporto tra queste e il paesaggio che le ospita. La Lectio Magistralis in programma nel pomeriggio del 17 aprile all’Anteo, sarà un excursus sui lavori dello Studio, lavori che verranno illustrati a dimostrazione della “filosofia del non accontentarsi”, presupposto fondamentale, spiega lo stesso Canali, perché i progetti non invecchino.

Nei giorni successivi si alterneranno numerosi talks con studi di design e di architettura, italiani e internazionali: Giulio Iacchetti, Patricia Urquiola, Mario Cucinella, Alida Catella, Andrea Boschetti, Ron Gilad, Konstantin Grcic, Atelier Biagetti, Studio Swine, Stefan Diez, Michael Anastassiades, Studio Formafantasma, Armand Louis di Atelier Oï, Michele Brunello di Dontstop Architettura, e troverà spazio anche un dibattito sul ruolo delle scuole di design in Italia e oltreconfine. Dal mondo dello sport –  con Giovanni Soldini e Hervé Barmasse – si trasleranno concetti universali, fondamentali anche nel mondo della progettazione: l’identificazione dell’obiettivo e la capacità di “cambiar rotta” pur di raggiungerlo.

L’approccio progettuale, le forme, la percezione, il design al servizio dell’abitare, la domotica, la sicurezza e la mobilità: questi e tanti altri temi verranno discussi e analizzati da ciascuno degli oltre sessanta relatori coinvolti per gli oltre trenta appuntamenti in programma.

Cinque giorni che nascono con l’obiettivo di raccontare per stimolare e per rimettere la città di Milano al centro di un dibattito culturale aperto e condiviso.

Il ciclo di eventi si chiuderà sabato 21 Marzo con un altro appuntamento di grandissimo spessore: l’incontro tra Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Galleries a Londra e tra i più influenti curatori al mondo, e Stefano Boeri, Presidente della Triennale di Milano e architetto.

Dall’arte al design, all’architettura al cinema e così via abbracciando tutti gli ambiti della creatività e del sapere, Obrist e Boeri, ripercorrendo le loro esperienze sul campo, affrontano il tema della curatela come vero e proprio atto del prendersi cura degli spazi urbani, siano essi pubblici o privati, all’aperto o al chiuso.

Volvo, come già detto, aprirà le porte del Volvo Studio Milano per parlare di mobilità sostenibile. Si indagherà il ruolo dell’automobile in un futuro contesto urbano in chiave di tecnologia applicata e condivisa e verrà trattato il tema delle forme legate alla sicurezza delle auto di oggi e di domani. Per l’occasione saranno presenti a Milano alcuni esponenti dei vertici di Volvo Cars. Tra questi, Björn Annwall, Senior Vice President Strategy, Brand & Retail Volvo Car Group.

Quadro Vehicles sarà al centro del Talk sulla mobilità urbana per trovare soluzioni innovative per risolvere i problemi della vita cittadina, legati principalmente alla congestione del traffico e alla sicurezza su strada. Si parlerà di QOODER, il nuovo concetto di mobilità urbana capace di facilitare gli spostamenti quotidiani nelle nostre città e che combina il meglio del mondo delle auto con il meglio del mondo delle moto.

Anche il tema del benessere, tra spazi pubblici e privati, avrà modo di essere trattato: da una parte Eugenio Cecchin, CEO di Ideal Standard, dall’altra Andrea Boschetti, che spiega: «Revisionare il catalogo dei servizi in una pianificazione contemporanea comporta necessariamente anche l’innovazione del concetto di bagno, per tornare al valore del bene condiviso, pubblico».

Come cambia la percezione della luce riflessa al variare delle superfici e in che misura l’osservatore coinvolto in questo gioco di propagazione ne è consapevole? Sono queste le tematiche principali che verranno affrontate nell’incontro che vede protagonisti Michele Brunello (Dontstop Architettura) e Luca Maiocchi, presidente e amministratore delegato Nexion.

Il futuro, i giovani e la formazione saranno protagonisti di diversi appuntamenti: docenti e direttori di diversi istituti internazionali confronteranno metodi e obiettivi. Un talk sarà dedicato a Milano, dove ha sede Istituto Marangoni The School of Design, e al perché studiare design nella capitale meneghina è un valore aggiunto.

Microsoft House sarà l’headquarter per tutta la settimana: grazie a Kartell sia l’area esterna che quella interna diventeranno dei veri e propri salotti mentre il modulo Bubble di Faram definirà i confini dell’area dedicata alle interviste.

L’Innovation Design District abbraccia e include Icon Design Talk nel ricco palinsesto di eventi e attività che interesseranno per la prima volta tutta l’area compresa tra Porta Volta e Porta Nuova. L’istallazione di luce e suoni LightHenge firmata Stefano Boeri Architetti e realizzata in esclusiva per Edison sarà il simbolo dell’energia urbana: luogo di condivisione durante il giorno, metafora artistica dall’alto valore scenico al calar del sole. Quotidianamente e ininterrottamente per i sei giorni del Fuori Salone, “LighthHenge” agirà quindi come un dispositivo di regolazione delle energie urbane, capace di accendere l’attenzione sui flussi che attraversiamo e ci attraversano continuamente, ma anche di offrire un paesaggio inatteso per abbandonarsi a personali momenti di stasi: quelli in cui, a volte, si indirizza lo sguardo verso il cielo.

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