Diversity

La storia di Reha e delle altre donne fuggite dall’Afghanistan

The Wom presenta il reportage “Storie dall’Afghanistan”, scritto in prima persona da donne afghane rifugiate in Italia. La serie è stata realizzata con la collaborazione di Cospe, associazione senza scopo di lucro che opera in 25 Paesi del mondo per diffondere i diritti e la giustizia sociale.

Si tratta di una raccolta di testimonianze raccontate in prima persona da chi ha vissuto la crisi afghana. Storie emozionanti e drammatiche che sono quelle di tante altre donne oggi in esilio in Italia dall’Afghanistan, sopravvissute e scampate alla persecuzione dei Talebani ma anche lontane dalla loro famiglia, dagli affetti, dai loro diritti di donna, dalla vita libera e dal futuro migliore che spettava loro.

I primi racconti disponibili su The Wom sono di Reha Nawin, fuggita dai Talebani e arrivata in Italia lo scorso agosto. Nata a Kabul 37 anni fa, ha studiato Sociologia all’università pubblica della capitale. Oggi vive a Firenze insieme al marito e alle due figlie. Il racconto della sua vita è, in parte, anche la storia di tutte quelle donne che quel giorno del 26 agosto non ce l’hanno fatta ad entrare in aeroporto e sono rimaste in Afghanistan.

«Per poter entrare in aeroporto» racconta Reha «abbiamo dovuto aspettare due notti fuori. I talebani non ci davano il permesso di entrare. In tantissimi volevano fuggire. Si vedeva molta disperazione nella faccia delle persone, la paura dei Talebani e la tristezza di lasciare il Paese in quella situazione così drammatica. Gli amici italiani sono riusciti ad aiutarci e a salvarci la vita.»

«Dare voce a Reha Nawin e alle altre giovani donne afghane è uno dei modi che abbiamo scelto per sensibilizzare le nostre lettrici e i nostri lettori, ma anche le nostre dipendenti e i nostri dipendenti» ha sottolineato Francesca Rigolio, Chief Diversity Officer del Gruppo Mondadori «sull’importanza del rispetto dei diritti umani, e delle donne in particolare, e sulla necessità di impegnarci sempre e concretamente perché diversità e inclusione diventino veramente una costante del nostro essere parte del Gruppo Mondadori.» 

Il progetto editoriale “Storie dall’Afghanistan” sostiene la campagna “Emergenza Afghanistan” di Cospe.

Leggi di più: La vita, la fuga e le speranze di Reha Nawin, attivista fuggita dai talebani

Il nostro progetto di diversity management

Il nostro Gruppo inaugura un percorso con focus sulla leadership femminile, un progetto di diversity management che ha l’obiettivo di valorizzare le diversità nell’ambiente di lavoro.

Secondo gli studi, negli ambiti che sanno mettere a fattor comune le caratteristiche di ciascuno, si lavora meglio: le persone sono più soddisfatte, si sentono valorizzate, sono più motivate.

Vogliamo dunque promuovere una cultura inclusiva in azienda: questa volta lo faremo con quattro workshop di mezza giornata per le nostre middle manager. La tecnica del teatro d’improvvisazione e i talk aiuteranno le colleghe a fare emergere i tratti distintivi della leadership femminile, rendendole più consapevoli delle proprie potenzialità e insegnando loro a utilizzarle al meglio.

Durante l’incontro di presentazione, Annalisa Monfreda, direttrice di Donna Moderna, ha moderato un dialogo tra Elena Isacchini, Human capital management, e Patrizia Caraveo, astrofisica, sul valore della diversità in azienda e nel mondo della ricerca. I temi dei prossimi appuntamenti saranno: come andare oltre le autolimitazioni, il nuovo stile di leadership femminile, la team leadership, diversità e innovazione.

Il progetto si inserisce nell’ambito di Mondadori People, il programma di iniziative per #NoiDellaMondadori nato per ridefinire il modo di lavorare nel nostro Gruppo, rendendolo più agile, più orientato all’innovazione e più attento alle persone.