Electa

Milano celebra Enrico Baj, a cent’anni dalla nascita

Dall'8 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025 a Palazzo Reale la mostra a cura di Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, dedicata all'artista internazionale

Milano celebra Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, con un’ampia retrospettiva protagonista delle mostre d’autunno, studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza.

Baj torna a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, a cent’anni esatti dalla nascita e a dodici anni dall’esposizione, nella stessa sala, de I Funerali dell’anarchico Pinelli, che per la prima volta saranno integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.

Promosso da Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale con Electail progetto è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj e conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e di adesione dell’artista a diversi movimenti nel tempo: dal recupero del Dadaismo e del Surrealismo ai modi dell’arte Informale, dalla vicinanza al gruppo nordico di Co.Br.A alla genesi del movimento dell’arte Nucleare, che Baj fondò a Milano con Sergio Dangelo nel 1951. Partendo dall’astrazione gestuale degli esordi, passando per la nascita delle sue larvali figure antropomorfe e per l’eruzione delle montagne liquefatte nel corpo magmatico dei Generali, si toccherà la parodia delle invasioni extraterrestri per approdare all’esercito dei Meccano e al mondo animato delle cassettiere e dei trumeau.

I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animeranno una giostra di creature frutto dell’universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghesee schierarsi contro ogni forma di potere costituito.

La sua celeberrima estetica del ninnolo e della passamaneria, delle nappe e dei bottoni lucidi come mostrine sui petti tronfi dei suoi militari blasonati, sarà il filo conduttore destinato a cucire, per sezioni, i temi giganteschi della poetica di Baj, liberati da una rigida sequenza cronologica o di genere, con continui rimandi fra arte e letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che, anche in sede di allestimento, suggerirà allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali.

In attesa della grande retrospettiva a Palazzo Reale, anche il Museo di Storia Naturale di corso Venezia ospiterà, dal 16 luglio al 13 settembre 2024, un omaggio dedicato a incisioni e libri d’artista, dove Enrico Baj ha classificato il mondo naturale, con ironia e immaginazione. Sotto il titolo Enrico Baj. Zoologia fantastica e altre nature saranno raccolte 22 tavole divise fra il Manuale di zoologia fantastica, il Paradiso perduto, la cartella I Fiori (con la sua botanica visionaria), oltre alle acqueforti del celebre De Rerum Natura del 1958, omaggio (reinventato) al poema latino di Lucrezio.

BAJ. BajchezBaj è anche a Savona e Albissola Marina.
Il catalogo unico edito da Electa

In occasione del centenario della nascita dell’artista milanese, inaugura l’8 ottobre unamostra dedicata all’opera ceramica di Baj in tutto il suo sviluppo storico e cronologico, a cura di Luca Bochicchio. Sempre sotto il titolo di BAJ. Baj chez Baj sarà aperta al Museo della Ceramica di Savona, con una sezione anche al MuDA – Museo Diffuso Albisola di Albissola Marina, nelle sedi del Centro Esposizioni e di Casa Museo Jorn. La collaborazione scientifica tra Milano e Savona, tra  i curatori e le istituzioni coinvolti ambisce a disegnare due itinerari autonomi ma complementari, capaci di rendere omaggio al genio eclettico di Baj, documentati nel catalogo unico, edito da Electa, nel quale i due percorsi espositivi si dipanano fra luoghi, forme, materiali e incontri, percorrendo l’affascinante cosmogonia di Baj, epifania di intelligenza e creatività.

Electa inoltre dedicherà a Baj un volume della sua collana A-Z, serie di lemmari monografici che raccontano figure eclettiche del Novecento.

Nasce Fondamenta: la Fondazione per educare all’arte e alla cultura, creata da Electa editore

Nasce Fondamenta, Fondazione per educare all’arte e alla cultura, creata da Electa editore in occasione del suo ottantesimo compleanno.

Fondamenta affonda infatti le sue radici nel patrimonio di esperienza di Electa, nella cura dei progetti editoriali, di valorizzazione del patrimonio e nell’ideazione e organizzazione di mostre ed eventi culturali.

Il nome Fondamenta è ispirato all’omonima rassegna che lo scrittore Daniele Del Giudice

lanciò e curò tra il 1999 e il 2003 a Venezia, coinvolgendo alcuni dei maggiori autori e artisti al mondo. Fondamenta fu l’archetipo di tanti Festival a venire: il primo a favore della lettura e della potente riflessione sull’attualità che essa genera; il primo a mettere il pubblico in contatto con intellettuali di varia provenienza e di discipline diverse; il primo a portare un dibattito culturale ed eventi performativi di così alto livello in piazza.

Fondamenta vorrebbe essere una “struttura del fare”, e del fare con gli altri. La nostra è

un’idea di arte e letteratura molto aperta, molto molteplice. Non si può fare un passo avanti senza fare un passo indietro; non si può capire il nuovo se non vediamo quanto di continuum, di vecchio, di passato, c’è nel nuovo.

Queste le parole di Del Giudice per presentare il progetto di allora, che non solo risuonano ancora oggi evocative e potenti, ma che sembrano addirittura tracciare la strada per riabbracciare il valore civile del dibattito delle idee e delle arti per provare a immaginare forme di felicità collettiva.

L’intento è che la nuova Fondazione sia animata/ alimentata dallo stesso spirito. Per creare occasioni di condivisione culturale aperte e vitali, celebrando i legami più virtuosi e riusciti tra cultura alta e cultura popolare, per tornare a confrontarsi con i principi di convivenza

pacifica, inclusività e creatività ai quali è ispirato il meglio, sempre per citare Del Giudice, del nostro “atlante occidentale”.

GLI OBIETTIVI

“Fondamenta è il punto di approdo di un’avventura culturale che ha unito un gruppo di

persone che in questi anni hanno frequentato, pensato e lavorato in Electa. Da questi accordi risonanti è nata l’intuizione che ha costruito la prospettiva e permesso il salto. Fondamenta realizzerà progetti educativi e culturali per le Istituzioni e le comunità; sarà al contempo un luogo di pensiero sperimentale e ampio per fare sintesi tra la nostra eredità culturale, i

conflitti e gli strappi del presente, le visioni del futuro” spiega Carlotta Branzanti direttrice di Fondazione Fondamenta.

FONDAMENTA NASCE PER:

  • Riflettere sulla cultura visiva contemporanea: riportando la storia dell’arte e delle immagini al centro dell’interpretazione dei fenomeni e delle urgenze contemporanee;
  • Riconnettere le arti per leggere il nostro mondo: riscoprendo la tela scintillante che unisce arte, storia, letteratura, poesia, musica, teatro, cinema, per “vedere davvero” la realtà e promuovere un modello di lettura e conoscenza interconnesso e

multimediale;

  • Creare nuovi modi di “leggere” i territori e il paesaggio italiano: illuminati e guidati dall’esperienza fondamentale di “Viaggio in Italia” di Luigi Ghirri, che intuì e condivise col suo gruppo “elettivo” l’urgenza di trasformare lo sguardo sul paesaggio italiano attraverso la fotografia e la letteratura, vogliamo proporre, dialogando con le realtà

locali e i grandi centri, modelli di conoscenza e visita dei territori rispettosi e misurati, lontani dalle visioni “nostalgiche” e capaci di incarnare i valori emergenti;

  • Educare alle arti e al patrimonio con mezzi espressivi originali e incisivi, accordando modalità, linguaggi e principi in primis ai desideri e alle istanze che le giovani

generazioni esprimono;

  • Sperimentare e innovare, insieme a partner di qualità, immaginare, ricercare e tradurre in realtà nuove forme di comunicazione culturale sul racconto del presente e del futuro, e sul rapporto, così dibattuto, tra arte, rappresentazione e multimedialità.

COSA FARA’ FONDAMENTA:

  • Insieme a partner di qualità, organizzerà rassegne e festival culturali per le Istituzioni e per gli Enti locali;
  • supporterà le Istituzioni culturali pubbliche e private nella valorizzazione e nella co- progettazione culturale, anche attraverso la partecipazione a bandi rivolti agli Enti non profit e tramite partenariati pubblico-privati;
  • svilupperà nuovi prodotti e forme di narrazione, anche digitale, per la cultura;
  • progetterà attività di “partecipazione culturale”, nelle città e nei piccoli centri, che reinventino le narrazioni delle piccole e grandi storie affidate alle espressioni e ai linguaggi delle arti presenti sui territori.

Fondamenta sarà anche un luogo di pensiero e progettazione, per l’ideazione di nuove forme di comunicazione culturale, ma anche per la sperimentazione e l’ibridazione delle discipline che compongono il mondo delle “arti”, che, se non si mescolano e non dialogano coi grandi temi della contemporaneità, rischiano di perdere contatto con le comunità e le generazioni più giovani.

Il lancio del sito internet sarà accompagnato dal numero zero di FM. Fondamenta Magazine, che, come una radio sintonizzata sul dialogo tra voci eccentriche nel panorama culturale

italiano, farà da amplificatore al dibattito dietro il “laboratorio” dei progetti di Fondamenta.

Nel primo episodio, i contributi originali di Chiara Alessi, Gabriele Pedullà, Vanessa Roghi, Silvia Bencivelli e Giulia Cavaliere si sono soffermati su alcune ‘frequenze’- chiave per gettare le fondamenta dei prossimi progetti.

CHI SIAMO

La presidenza è affidata a Rosanna Cappelli, amministratrice delegata di Electa editore. La Fondazione sarà diretta da Carlotta Branzanti.

Il Consiglio di amministrazione sarà composto oltre che dalla Presidente, da Annapaola Negri-Clementi, Ernesto Franco, Guido Guerzoni, Enrico Selva.

Collaborano allo sviluppo dei progetti di Fondamenta professionisti e società che hanno maturato approfondite competenze progettuali, esperienze e relazioni in contesti museali, editoriali, didattici, di comunicazione e promozione della cultura e provenienti da diversi ambiti disciplinari -dalle arti visive alla letteratura, dall’architettura al graphic design, dalla storia e critica dell’arte all’economia, al giornalismo e alla comunicazione digitale.

nome: Fondamenta Fondazione per le arti e la cultura, E.T.S.
presidenza: Rosanna Cappelli
direzione: Carlotta Branzanti
ambiti di attività: educazione/formazione, festival/palinsesti, progetti culturali, comunicazione/divulgazione, consulenza strategica in ambito artistico-culturale
sedi: Milano e Roma
sito: www.fondazionefondamenta.it
canali social: @fondazionefondamenta
sito: www.fondazionefondamenta.it
canali social: @fondazionefondamenta

Electa a La Biennale di Venezia

Electa è presente alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte con una offerta editoriale dedicata e con allestimenti aggiornati per le sue librerie de La Biennale di Venezia.

Al bookshop: spazi, oggetti e libri scelti

Il bookshop alle Corderie all’Arsenale (progetto di Migliore + Servetto Architects, 2022), coordinato anche con la libreria ai Giardini della Biennale, assumerà nuova identità grazie all’intervento grafico dello studio Sonnoli, che valorizza i manifesti storici della Biennale provenienti dall’Archivio della Biennale di Venezia-ASAC.
Negli stessi spazi Electa presenta sei linee di merchandising ufficiale, tra cui quelle istituzionali curate da Studio De Valence e Marco Camuffo, a cui si aggiunge la linea di oggettistica progettata dallo studio brasiliano Campo per questa edizione.

Mantenendo alta l’attenzione per la centralità della lettura, Electa ha lavorato in particolare su una selezione ‘autoriale’ di titoli. Si è scelto infatti di affidare parte della bibliografia dei bookshop ad una ‘ricerca’ esterna per proporre un taglio inedito sui molti temi di cultura contemporanea suggeriti dalla Mostra. Anna Toscano, scrittrice, fotografa, giornalista che insegna Lingua Italiana a Ca’ Foscari e in altre Università, ha accettato la sfida di attraversare i fili conduttori connessi alla Biennale Arte 2024 di Adriano Pedrosa per arrivare a una selezione di circa 300 titoli, in italiano e in inglese, che spaziano dal romanzo al saggio alla poesia.
Libri di filosofia, saggi di antropologia, fumetti, libri fotografici, sillogi e racconti sono stati identificati e collocati sotto 4 parole chiave, 4 suggestioni che ne attraversano i contenuti e ne tracciano la traiettoria.

Geografie, in cui si possono trovare i temi legati in modi e forme differenti a migrazioni, decolonizzazione, al viaggiare e al muoversi e dunque alle persone, ai corpi, al linguaggio e all’antropologia;
Linguaggi, con titoli che esplorano la lingua e il linguaggio nelle accezioni più ampie dei termini;
Persone ingloba in sé il concetto di individui e di collettività e traccia un percorso tra identità, genere, corpi, attivismo, migrazioni, idee, femminismo, antropologia, filosofia, decolonizzazione;
Venezia uno scaffale-omaggio che consiglia testi per uscire dalla cartolina stereotipata della Laguna ed entrare nella consapevolezza di cosa sia stata, cosa sia e cosa potrà diventare la città delle Biennali.

Le 4 parole tematiche rappresentano tuttavia e intenzionalmente una scelta non categorica in cui il confine tra gli argomenti può essere ‘discusso’ e un libro può trovare collocazione nella ‘parola’ accanto; similmente per i generi, la bibliografia è infatti pensata per elidere o spostare il confine tra generi letterari: la poesia talvolta tende alla prosa e la prosa alla saggistica che può sconfinare anche nella poesia o nella filosofia. Non ci sono limiti in questa suddivisione, anzi è una condivisione di parole senza confini: perché “quando ci riconosciamo tutti stranieri”, come scrive Julia Kristeva, il confine non ha più ragione di esistere.

Completano l’offerta libraria i cataloghi dei Padiglioni e Partecipazioni Nazionali, i volumi illustrati sugli artisti presenti nella Mostra Internazionale, le novità editoriali di arte/fotografia/moda/graphic design, di saggistica d’arte e i focus su artisti e scrittori refugee.

I cataloghi Electa per la Biennale Arte 2024

In occasione della Biennale Arte 2024, Electa pubblica Due qui / To Hear, la guida al Padiglione Italia a cura di Luca Cerizza, disegnata da Studio Folder, che presenta il progetto di Massimo Bartolini in collaborazione con Caterina Barbieri, Gavin Bryars, Kali Malone.

Tra le altre pubblicazioni di Electa nel contesto della 60. Esposizione Internazionale d’Arte ricordiamo il catalogo del Padiglione nazionale saudita, a cura di Maya El Khalil e Jessica Cerasi, per il quale espone Manal Aldowayan, con l’opera Shifting Sands: A Battle Song e il libro H2O Venezia: Diari d’Acqua – Water Diaries a cura di Mara Hofmann, catalogo di una mostra colletiva esito di un programma di residenza per artiste che hanno lavorato a un racconto visivo su Venezia.

Parallelamente alla Biennale Arte 2024 apre a Ca’ Foscari la mostra Uzbekistan: l’Avanguardia nel deserto. La forma e il simbolo, a cura di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri e promossa e sostenuta dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura dell’Uzbekistan. La mostra svela al pubblico italiano e internazionale una pagina di storia artistica poco conosciuta della prima metà del XX sec., presentando oltre 100 opere provenienti dal Museo di Tashkent e da quello di Nukus, da tempo definito come il “Louvre del deserto” ed evidenziando la connessione tra l’Avanguardia russa e l’arte dell’Asia Centrale. Catologo Electa (edizione italiana e inglese).

È inoltre sempre disponibile presso i bookshop Electa la Guida ai padiglioni della Biennale di Venezia dal 1877 nelle edizioni italiano e inglese, a cura di Marco Mulazzani.

Premiato il bookshop di Triennale Milano al RO.ME

In occasione della sesta edizione di RO.ME – Museum Exhibition, Fiera internazionale sui musei, i luoghi e le destinazioni culturali (15-17 novembre 2023) una giuria composta da Andrea Billi, Sapienza Università di Roma, Paolo Conti, giornalista del “Corriere della Sera”, Sophie Languillame, direttrice di Popasch e dall’editore Francesco Palombi ha selezionato le migliori librerie tra i musei italiani.

Tra queste, lo store di Triennale Milano, gestito da Electa editore dal 2016.

I riconoscimenti sono stati comunicati ieri, giovedì 16 novembre, presso la Sala Gauguin della Fiera, al termine della Tavola Rotonda che ha fatto il punto a 30 anni esatti dalla promulgazione della Legge Ronchey.

Lo store di Triennale Milano: il progetto di allestimento è firmato dall’architetto-designer spagnola Patricia Urquiola. Elementi dominanti sul perimetro dello spazio sono gli archi in lamiera forata, strutture plastiche che giocano con l’architettura originale di Triennale, “insistendo” sulla sua storia.

Lo spazio interno, abitato da arredi componibili sempre disegnati da Urquiola, accoglie il pubblico come un contenitore – versatile e aperto – per le arti visive, che custodisce ed esalta, al modo di una cornice, oggetti talvolta unici.

La libreria rinnova costantemente il suo assortimento: è specializzata nei settori dell’architettura e del design – con volumi illustrati, saggistica e pubblicazioni periodiche nazionali e internazionali – ma accoglie anche titoli di grafica, moda, arti figurative, nonché focus di approfondimento sulla fotografia e sulle principali forme creative della contemporaneità, senza trascurare la letteratura e la filosofia e in stretta connessione con il programma espositivo di Triennale. Cuore dell’offerta editoriale del bookshop e perno del concept espositivo sono i cataloghi delle mostre, cui si affianca sempre una ricca selezione di approfondimenti tematici.

I libri sono liberamente mescolati agli oggetti e agli accessori di design, ai gioielli, alla cartotecnica, in un insieme in costante aggiornamento che offre ai visitatori continue occasioni di scoperta e suggestive connessioni.

Tra le proposte più interessanti, il merchandising di Triennale: un assortimento ricco di prodotti che recano l’iconico logo “T”, disegnato dallo studio svizzero Norm, e che Electa realizza ponendo grandissima attenzione alla ecosostenibilità e alla certificazione di ogni fase della filiera produttiva; la più recente produzione, realizzata per Triennale ed Electa da Studio Sonnoli, è ispirata alle icone del design, con una elegante riproposizione degli oggetti che hanno fatto la storia degli ultimi decenni.

Specializzata in architettura, design, grafica, moda, fotografia e arte, propone ai visitatori di Triennale il più vasto assortimento di novità dei principali marchi leader dell’editoria italiana e internazionale. Tra gli editori: Birkhauser Publishers, Contrasto, Corraini, Die Gestalten Verlag, Dom Publishers, El Croquis Editorial, Einaudi, Hatje Cantz, Hirmer Verlag Munchen, Johan & Levi, Jovis, Jrp Ringier Kunstverlag, Kehrer, L’Ippocampo, Lars Muller Publishers, Laterza, Laurence King Publication, Olschki, Lettera Ventidue, List Lab, Moma, Mousse Publishing, Penguin, Phaidon, Prestel, Quodlibet, Silvana Editoriale, Skira, Taschen, Tate Gallery Publishing, Thames&Hudson Ltd, Victoria&Albert, Walther Koenig Verlag.

L’offerta editoriale riguarda anche cataloghi e approfondimenti tematici sulle mostre in programmazione e si estende a una selezione delle principali testate di settore specializzate (Casabella, Domus, Interni, Lotus, DDN, Archetipo, Area, IQD, Arte e Critica, Artforum, Inside Art e diverse altre).

È disponibile inoltre una selezione di elementi d’arredo (Design Memorabilia, Danese, L’Abitare Milano, Seletti…) e accessori hi-tech (gli oggetti di design led di GING-KO Electronics, touch pen, power bank solari, etc. di XD Design).

L’offerta comprende, accanto a gioielli (tra cui i pezzi di Barbara Proverbio e di Art Pod), anche oggetti di cartotecnica selezionati tra i principali brand del design italiano (Moleskine, Fabriano, Martini 1866 e Nava).

Electa annuncia la mostra per il centenario dalla nascita di Italo Calvino, da ottobre alle Scuderie del Quirinale

Il progetto espositivo, curato da Electa e presentato al Salone del Libro di Torino, è volto a raccontare e omaggiare il lavoro e le opere del grande scrittore

È stata presentata alla XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, in anteprima alla stampa e al pubblico, la grande mostra dedicata a Italo Calvino (Santiago de las Vegas, Cuba 1923 – Siena 1985) che sarà inaugurata a Roma presso le Scuderie del Quirinale a ottobre 2023. Curata da Mario Barenghi, organizzata da Ales SpA / Scuderie del Quirinale in collaborazione con la casa editrice Electa, è tra gli eventi principali del programma ufficiale delle celebrazioni in occasione del centenario della nascita dello scrittore.

Un progetto ‘visivo’, attraverso la figura e l’opera di Calvino, che si rivolgerà sia al pubblico degli estimatori sia ai lettori ‘nuovi’ e ai giovani, che solo ora si avvicinano ai suoi testi. Particolare attenzione sarà destinata al rapporto di Calvino con le arti, di cui hanno parlato oggi, in un dialogo pensato per il Salone, il curatore Mario Barenghi e Marco Belpoliti, introdotti da Rosanna Cappelli, amministratrice delegata di Electa e Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie.

La mostra sarà un viaggio attraverso la vita, le scelte, l’impegno politico e civile, i luoghi e soprattutto la produzione letteraria e il metodo di lavoro dello scrittore che si svolgerà diacronicamente lungo dieci sezioni sui due piani delle Scuderie del Quirinale.

Mostra Italo Calvino 2023

Le Scuderie del Quirinale, insieme a Electa, rinnovano inoltre la collaborazione con la Regione Liguria, con la città di Genova e con la Fondazione di Palazzo Ducale anche in occasione delle celebrazioni per il centenario di Calvino, nell’anno di Genova capitale del libro. Nel mese di ottobre prossimo, la città e Palazzo Ducale renderanno omaggio a Calvino, avviando un progetto site specific sul tema delle fiabe e del paesaggio, che si concluderà nella primavera del 2024 con il trasferimento a Genova della mostra romana.

Per la mostra Electa pubblicherà, disegnati dallo Studio Sonnoli, un catalogo-guida al percorso espositivo a cura di Mario Barenghi e un volume della collana delle enciclopedie dal titolo Calvino A-Z, con numerosissime voci affidate ai maggiori specialisti e a cura di Marco Belpoliti che ha recentemente curato per Mondadori Italo Calvino. Guardare.

Apre a Milano la mostra “Futurliberty. Avanguardia e stile”

A Milano dal 5 aprile al 3 settembre 2023 al Museo del Novecento e a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine

Il Museo del Novecento e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine a Milano in collaborazione con Liberty e la nostra casa editrice Electa presentano, a partire dal 5 aprile 2023, la mostra FuturLiberty.

L’esposizione, con la curatela scientifica di Ester Coen e la direzione artistica di Federico Forquet per i tessuti, approfondisce le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate nelle due sedi dell’Area Musei d’Arte moderna e contemporanea del Comune di Milano. Le opere dei protagonisti del movimento futurista, Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Fortunato Depero dialogano con i dipinti vorticisti degli inglesi coevi, come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, partendo dal manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla “caffeina d’Europa”, Filippo Tommaso Marinetti. Questi artisti hanno rappresentano, a loro volta, la fonte di ispirazione che ha guidato Federico Forquet e il design team di Liberty nella creazione di due nuove collezioni.

Le avanguardie ispiratrici del Futurismo e Vorticismo esprimono la rottura con il passato attraverso uno sguardo acuto verso il futuro, influenzando la cultura che si esprime nel costume e in tutte le forme del quotidiano. Forza, energia, dinamismo sono elementi che rispecchiano la vitalità delle forme che in diverse epoche hanno accompagnato lo slancio creativo dei designer di Liberty.
Arte vita, spazio tempo, identità rimescolati in una estetica del futuro, in una visione che riplasma principi e tradizioni.

Il progetto conta oltre 200 opere in 2 sedi. Al Museo del Novecento la mostra si sofferma sull’interdisciplinarità dei movimenti d’avanguardia. Un viaggio inedito e affascinante in 8 sezioni, attraverso Futurismo e Vorticismo con opere fondamentali della collezione del Museo del Novecento, di cui 15 importanti autori come Boccioni, Balla, Severini e Carrà, insieme ad altri prestiti provenienti da prestigiose istituzioni italiane e internazionali tra le quali MART di Rovereto, GAM di Torino, Banca d’Italia, Tate, British Council, Estorick Collection, Ben Uri Gallery and Museum, William Morris Gallery di Londra, Sainsbury Centre di Norwich, messe a confronto con i design delle collezioni Liberty.

Inoltre, un approfondimento è dedicato alle architetture Liberty di Milano con la proiezione di immagini degli edifici ‘in stile’ della città. Un percorso che affianca le architetture e decorazioni con i disegni del prestigioso archivio londinese, sottolineando l’influenza stilistica dei motivi floreali e geometrici in uno stretto legame fra le due città.

 

Apre la mostra "Futurliberty. Avanguardia e stile"

A Palazzo Morando | Costume Moda Immagine l’accento è posto sulla straordinaria creatività che caratterizza la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi. Per la prima volta, dopo la mostra al V&A del 1975 che ne celebrava il centenario, saranno esposti in 8 sale dipinti, disegni, arazzi, stoffe, abiti, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con William Morris.
La mostra illustra le influenze che hanno caratterizzato il percorso di alcuni maestri, fra cui William Morris, Bernard Nevill e Federico Forquet, e le idee, che nelle diverse epoche hanno ridisegnato il futuro guardando al passato. Il tessuto collega l’inizio e la fine del viaggio attraverso forme, colori, pattern e rifrazioni di luce.

La mostra è accompagnata da una guida del percorso espositivo al Museo del Novecento e a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, pubblicata da Electa, a cura di Ester Coen.

Apre a Milano la mostra "Futurliberty. Avanguardia e stile"
Apre a Milano la mostra "Futurliberty. Avanguardia e stile"
Apre a Milano la mostra "Futurliberty. Avanguardia e stile"

Il Museo del Novecento ospita la più ampia collezione di opere del movimento futurista, grazie anche al recente comodato della Collezione Gianni Mattioli con cui sono giunti al museo alcuni preziosi capolavori di Boccioni, Balla, Severini, tra gli altri. La galleria del Futurismo offre al visitatore un’esperienza unica per conoscere il movimento artistico italiano più noto a livello internazionale, che proprio a Milano ha conosciuto le sue vicende principali. Una mostra dedicata al rapporto tra Futurismo e Vorticismo inglese, trova quindi la sua sede ideale presso l’istituzione milanese.

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine: ha il ruolo di presentare, conservare e produrre testimonianze dei cambiamenti che Milano ha accolto. La Pinacoteca ospita dipinti, disegni e sculture che raccontano l’evoluzione storico-urbanistica-sociale del capoluogo meneghino. La collezione di costume e moda del Comune di Milano viene esposta a rotazione secondo mostre tematiche e offre continuamente una riflessione sull’interdisciplinarietà delle arti decorative e del design. In questa cornice si inserisce perfettamente la partecipazione a Futurliberty, il cui focus qui è dedicato all’indagine del rapporto fra arte e moda, attraverso il lavoro di grandi maestri influenzati dal Futurismo e dal Vorticismo.

Liberty è all’avanguardia nel design e nelle arti decorative dal 1875. È rinomata a livello internazionale per i suoi tessuti, in particolare per i motivi floreali e anche per una lunga storia di sperimentazione di disegni audaci e geometrici che riprendono forme e colori dall’arte d’avanguardia del primo Novecento, in particolare dai futuristi italiani e dai vorticisti inglesi. Lo straordinario archivio di oltre 50.000 disegni e stampe dagli inizi a oggi è una fonte costante di ispirazione. Per i 150 anni di Liberty, lo stimato couturier e designer d’interni Federico Forquet ha curato una nuova sorprendente gamma di tessuti – la collezione FuturLiberty – che porta l’eredità creativa di Liberty nella nostra epoca. Le collezioni vengono prodotte nello stabilimento nel nord Italia, in Lombardia, che utilizza sia tecnologie digitali innovative che tecniche secolari.

Oilà, la nuova collana Electa in libreria dall’8 marzo

In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, Electa lancia Oilà. Curata da Chiara Alessi, la nuova collana presenta le storie di figure femminili che nel Novecento si sono distinte in un panorama creativo dominato dall'universo maschile.

Electa presenta Oilà, la nuova collana curata da Chiara Alessi che racconta le storie di protagoniste del Novecento, figure femminili che nel panorama ‘creativo’ italiano e internazionale (dal design alla moda, dall’architettura alla musica, dall’illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell’universo maschile. Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli.

L’evento di presentazione della collana avrà luogo l’8 marzo alle 18:30 allo spazioCinema Anteo di Milano, con ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per partecipare è necessario prenotare il proprio posto qui
Per informazioni contattare Punto Einaudi: einaudi.milano@gmail.com – tel. 02/91320633

I primi tre titoli che escono in contemporanea l’8 marzo sono dedicati a Elsa Schiaparelli, Lisetta Carmi e Vanessa Bell: tre ‘progettiste’, tre caratteri, tre storie, tre maniere singolari, ciascuna diversa, che hanno trasformato il modo di intendere l’arte e il design, la fotografia e la moda e hanno contribuito all’emancipazione sociale e artistica femminile. Storie che si svolgono attraversando guerre, sfollamenti, rivoluzioni sociali e che si fanno spazio in un mondo e in un mestiere che non era considerato adatto alle donne.

collana oilà electa 8 marzo 2023

I libri

I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall’inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici. Di piccolo formato, con una foliazione fissa e con copertine dedicate per ogni singolo titoloi testi sono stati affidati a studiosi, esperti, scrittori o professionisti. Ciascuno prende avvio da una vicenda o un aneddoto che incrocia la vita con la professione di queste donne, scavando nelle storie dell’infanzia, delle relazioni familiari o sentimentali, ricercando nei carteggi e nei diari conservati negli archivi, o tra i progetti inediti e sconosciuti, talvolta per liberare queste donne dalle narrazioni che le vogliono solo figlie, mogli o sorelle (come Vanessa per Virginia Woolf).

Nasce così una serie di letture monografiche da collezionare, nella forma di quaderni delle vicende personali delle protagoniste.

Il titolo

Il giocoso titolo della collana, Oilà, riprende una celebre strofa della canzone popolare socialista La legapoi entrata nel repertorio delle mondine. “Sebben che siamo donne paura non abbiamo, abbiamo delle belle e buone lingue e ben ci difendiamo. A oilì oilì oilà e la lega la crescerà”.

Ma Oilà è anche un modo di salutare qualcuno che non ci si aspettava, il suono che esprime una sorpresa. Questa collana è un’esclamazione alle donne e al loro lavoro.

il futuro qualunque fosse electa oilà

Rossella Locatelli

Il futuro, qualunque fosse. Elsa Schiaparelli
Gli esordi di Elsa Schiaparelli appaiono come una lotta incessante in nome di piccole libertà. Condotta con altre donne che condividono questo slancio. Alla moda ci arriva per istinto, rivalsa, necessità. La sua è una rivoluzione veloce e assolutamente spontanea. A volte in maniera ironica, a volte crudele, la visione dell’abito per Schiap incarna i fantasmi e le ossessioni del desiderio femminile, assecondandone il profondo senso di autonomia. E nel suo correre furioso non è mai sola.

con amore e con amicizia electa collana oilà

Anna Toscano

Con amore e con amicizia. Lisetta Carmi
Le mani, gli occhi e il cuore. Al principio sono le dita di Lisetta Carmi, che corrono, salgono e scendono tra il bianco e il nero dei tasti di un pianoforte, gli occhi luminosi che vanno da sinistra a destra lungo la tastiera, e un cuore, che batte un ritmo unico con il clavicembalo ben temperato. Poi sono le dita di Lisetta Carmi fotografa, dita che scrivono le vite degli altri con la fotografia. Fotografie di persone, di strada, di porto, di teatro, di ospedali e di cimiteri. Di morte e di sesso: di umanità. Gli occhi e il cuore, per capire gli altri e se stessa. Con amore e con amicizia.

Luca Scarlini

La vita è terribile e divertente. Vanessa Bell
Vanessa Bell è sempre a disposizione degli altri: del marito Clive Bell, nonostante i tradimenti e le sue prescrizioni critiche sulla vita dell’artista; dell’amore della sua vita e compagno di lavoro, Duncan Grant, che però è attratto dagli uomini; di Omega Workshop, che nella visione del suo fondatore e finanziatore, Roger Fry, vuole annullare il culto della personalità dei suoi rappresentanti; e della sorella Virginia Woolf, in relazione alla quale viene sempre letta la sua opera di artista, grafica, arredatrice e illustratrice. Vanessa Bell è per gli altri, ma gli affetti non hanno mai messo a repentaglio la sua arte, anzi l’hanno alimentata.

Electa alla Biennale di Venezia: tutti i record dell’edizione 2022

Si è conclusa domenica 27 novembre 2022 la 59° Esposizione Internazionale d’Arte. Una edizione di successo di pubblico (oltre 800.000 i visitatori) e di riconoscimenti straordinari, in occasione della quale Electa ha presentato le librerie rinnovate de La Biennale di Venezia alle Corderie dell’Arsenale, ai Giardini e nella sede di Ca’ Giustinian.

Il rinnovamento ha previsto un riallestimento dei bookshop di Ca’ Giustinian e delle Corderie, a cura di Migliore + Servetto, studio di progettazione, un intervento grafico di Leonardo Sonnoli nelle librerie dei Giardini e di Corderienuove linee di merchandising disegnate da studi internazionali (deValence, A Practice for Everyday Life) e soprattutto una accurata proposta editoriale studiata attorno ai temi e ai protagonisti della Biennale Arte 2022.

Il continuo flusso di presenze nelle librerie della Biennale ha dimostrato di apprezzare l’esperienza di visita nei nuovi spazi, – a Ca’ Giustinian è stata estesa la superficie espositiva, all’Arsenale sono stati ampliati gli arredi -, insieme alla grafica e ai visual che, tramite parole chiave e temi, hanno orientato e guidato il lettore attraverso un’offerta di oltre 2.000 titoli e di oltre 650 articoli di oggettistica, di cui 200 della linea a doppio marchio Electa – La Biennale di Venezia.

Oltre 80.000 i libri venduti, tra cui, al primo posto il catalogo ufficiale della 59° Esposizione (6.000 copie di cui circa il 78% in lingua inglese) e la guida (circa 50.000 copie, di cui il 73% in lingua inglese). Nella classifica degli altri titoli più richiesti: Il latte dei sogni di Leonora Carrington con 3.000 copie complessive vendute tra le edizioni italiana (Adelphi), inglese (New York Review Children’s Collection) e francese (Ypsilon Editeur); la nuova edizione della Guida ai padiglioni della Biennale di Venezia dal 1877 di Marco Mulazzani (Electa), long seller che continua a interessare i visitatori, seguita dalla monografia Francis Alÿs, The Nature Of The Game, (Dcv Books), catalogo del Padiglione del Belgio di Biennale Arte 2022.

Saggi, illustrati, racconti, testi storici, sono stati selezionati per approfondire i percorsi sviluppati intorno alle tematiche curatoriali della Biennale, quali il genere, l’identità, le trasformazioni e il linguaggio del corpo; i rapporti tra l’uomo e la tecnologia, la fantascienza, l’irreale; il femminismo e l’attivismo nella letteratura e nell’arte del 900, e ancora le alleanze tra l’essere umano e le altre, nuove e ibride, specie. Una proposta costruita per stimolare riflessioni, suggerire nuove narrazioni e per coinvolgere più fasce di pubblico in visita.

Con lo stesso obiettivo Electa ha aperto uno spazio esclusivo all’interno del nuovo canale instagram @electabookshop, oltre che su @electaeditore, dedicato a Il latte dei sogni e alla Biennale, dove periodicamente sono stati condivisi gli highlight editoriali e i consigli dei librai seguendo l’hashtag #Electabiennale.

Hanno riscontrato interesse anche i prodotti di cartolibreria e di oggettistica, per un totale di 150.000 pezzi acquistati, dalle 3 linee merchandising disponibili nei bookshop: quella ufficiale e oramai iconica de Il latte dei sogni disegnata dallo studio A Practice for Everyday Life, creatore della immagine coordinata dell’Esposizione, nella quale hanno trovato spazio le riproduzioni delle opere di Felipe Baeza, Phanthomgórico, 2018 e Cecilia Vicuña, Bendigame Mamita, 1977; l’apprezzatissima serie con il logo del Leone della Biennale di Venezia e infine quella dell’Archivio Storico, che rilegge immagini e manifesti delle Esposizioni Internazionali, entrambe firmate dallo studio parigino deValence.

Per tutti gli articoli è stata prestata grande attenzione alla riduzione del packaging e alla selezione, dove possibile, di materiali rispettosi dell’ambiente (plastiche altamente riciclabili, cartone, carta, cotone biologico). Oltre 35.000 shopper, 9.000 magliette, 800 bottiglie de Il latte dei sogni, 8.000 quaderni sono alcuni dei dati più significativi di vendita che ci raccontano le preferenze del visitatore in termini di oggetto-ricordo della Biennale Arte 2022.

L’oggettistica delle linee Electa per Biennale resta disponibili online sulla piattaforma https://gifts.labiennale.org/

Aperta a Roma la mostra “Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing life”

Dal 26 ottobre al 12 febbraio 2023 apre al Museo Nazionale Romano di Roma la mostra Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life.

Per la prima volta in Italia, a Palazzo Altemps si presenta una mostra che celebra lo spirito che animò Bloomsbury: il luogo dove si sono sperimentate forme di vita e di pensiero nuove che cambiarono i principi vittoriani e il forte spirito patriarcale di cui era ancora intriso il ventesimo secolo. Rimasti orfani nel 1904, Virginia Stephen, non ancora Woolf, e i fratelli Vanessa, Thoby e Adrian si trasferiscono dall’altolocato Kensington nel meno privilegiato quartiere di Bloomsbury. Dal 1905 un nutrito gruppo di giovani donne e uomini si incontra nella casa al 46 di Gordon Square per inventare una vita nuova e libera.

Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life è un progetto del Museo Nazionale Romano e della casa editrice Electa, realizzato in collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra. La mostra porta in primo piano l’anima primigenia di Palazzo Altemps, nato come casa nobiliare nel cuore di Roma.

Ideata e curata da Nadia Fusini – profonda conoscitrice dell’autrice inglese della quale ha curato l’edizione in due volumi nei Meridiani – in collaborazione con Luca Scarlini – scrittore, drammaturgo, narratore, performance artist – l’esposizione racconta innanzi tutto la complessa esperienza di amicizia intellettuale del gruppo di Bloomsbury attraverso libri, parole, dipinti, fotografie e oggetti dei protagonisti di questa avventura dell’arte e del pensiero.

Nelle stanze di Palazzo Altemps, in cinque sezioni si svolge il racconto delle figure di Bloomsbury. I giovani intellettuali che si incontravano nelle stanze delle sorelle Stephen condividevano predilezioni artistiche, relazioni romantiche, esperienze lavorative innovative, motivazioni sociali. Questi individui dalla forte personalità diventeranno economisti, storici, scrittori, filosofi e artisti impegnati di sinistra: spesso saranno molto famosi. Speravano, come Leonard Woolf, in una società senza classi o, come Virginia, in un mondo senza torri d’avorio per i suoi artisti; John Maynard Keynes ha rivoluzionato il pensiero economico e ha posto le basi del welfare state, nonché della collaborazione dello stato alle arti; Lytton Strachey ha inventato un nuovo modo di scrivere la storia e Roger Fry, critico e pittore, un’altra maniera di guardare e creare opere d’arte. Al di là del valore indiscusso dell’uguaglianza, intanto e prima di tutto economica, altro valore irrinunciabile era il riconoscimento della singolarità di ciascuno.

La mostra non a caso è allestita negli ambienti di Palazzo Altemps, che nel passato hanno accolto una prestigiosa biblioteca – raccolta tra la fine del XVI e il XVII secolo dal cardinale Marco Sittico Altemps e dal nipote Giovanni Angelo, poi confluita nella Biblioteca Apostolica Vaticana -, e nell’Ottocento hanno ospitato prestigiosi salotti letterari. È qui, nella chiesa della Clemenza e di Sant’Aniceto custodita all’interno dell’edificio, che Gabriele D’Annunzio sposò nel 1883 Maria Hardouin di Gallese, famiglia che per ultima abitò Palazzo Altemps.

Curato da Nadia Fusini e Luca Scarlini, il catalogo della mostra edito da Electa è costruito come un diario intimo, un quaderno di appunti e ricordi, un racconto visivo che, anche attraverso autorevoli saggi, ripercorre i nuclei tematici dell’esposizione, ossia i protagonisti, le case, gli amori, la letteratura, il rapporto con le arti e l’editoria, tracciando il ritratto di una delle esperienze culturali più significative del Novecento.

Il Museo Nazionale Romano con la casa editrice Electa e con il sostegno dell’Italian Virginia Woolf Society propongono un articolato programma di appuntamenti legati alle tematiche dell’esposizione Virginia Woolf e Bloomsbury. Inventing Life. Nadia Fusini e Luca Scarlini incontreranno il pubblico in più occasioni per raccontare, approfondire e celebrare l’affascinante storia del gruppo di Bloomsbury.

La mostra resterà aperta fino al 12 febbraio 2023. Per info su orari e biglietti: museonazionaleromano.beniculturali.it/palazzo-altemps

Al Palazzo Ducale di Mantova la mostra “Pisanello. Il tumulto del mondo”

Apre a Mantova la mostra “Pisanello. Il tumulto del mondo“.  Un’esposizione pensata in occasione dei 50 anni da quella curata da Giovanni Paccagnini, con la quale fu presentata una delle più importanti acquisizioni nel campo della storia dell’arte nel XX secolo: la scoperta nelle sale di Palazzo Ducale di Mantova del ciclo decorativo di tema cavalleresco dipinto a tecnica mista intorno al 1430-1433 da Antonio Pisano, detto il Pisanello.

L’esposizione, prodotta e promossa da Palazzo Ducale di Mantova, fa parte di un programma di ampia visione e lungo periodo per la valorizzazione dell’opera e della Sala dedicata all’artista, insieme all’attigua Sala dei Papi. È stato infatti ripensato in maniera permanente l’allestimento dell’intero ambiente (9,50×17,50 m; 3 pareti su 4 hanno svelato anche le sinopie della composizione affrescata; 100 mq tra affreschi e sinopie) per la miglior fruizione di un ritrovamento eccezionale del patrimonio artistico italiano.

Il progetto restituisce una leggibilità completa delle pitture, strappate e ricollocate oltre cinquant’anni fa, grazie a un nuovo sistema di illuminazione. Una luce calda e rivolta sui dipinti murari di Pisanello – al posto della precedente luce diffusa naturale – esalta i riflessi degli inserti dorati e i magnifici dettagli del disegno. Inoltre, una pedana sopraelevata consente al visitatore di apprezzare le pitture alla corretta distanza calcolata dall’artista, dato che fino ad oggi il percorso di visita si trovava a una quota più bassa di ben 110 cm a causa delle successive trasformazioni della sala.

Un ‘nuovo’ percorso, dunque, arricchito da apparati di approfondimento, che permette al pubblico la riscoperta secondo un punto di vista ‘corretto’ della realtà ricca di particolari e dettagli descritta dal Pisanello, della sua linea sinuosa e della straordinaria minuzia di tocco dell’artista.

L’intervento permanente nella sala del Pisanello si avvale del supporto alla progettazione del Politecnico di Milano, polo territoriale di Mantova, con la supervisione di Eduardo Souto de Moura; la parte temporanea dell’allestimento è progettata da Archiplan Studio che si è occupato anche di fornire tutti gli esecutivi.

Pisanello. Il tumulto del mondo, curata da Stefano L’Occaso, è una mostra che coinvolge due ampie sale attigue e consecutive del piano nobile, la Sala del Pisanello e l’attigua Sala dei Papi, oltre agli ambienti al piano terreno, allestite per mostrare una panoramica della cultura tardo-gotica a Mantova, esponendo un’eccellente selezione di pitture, sculture e miniature.

La sala del Pisanello è dedicata al ciclo pittorico, in relazione ai disegni preparatori, le pitture murali e le sinopie a vista; la sala dei Papi viene invece allestita in maniera definitiva con le foto storiche, le tracce materiali di uno straordinario intervento di strappo, alcune sinopie attualmente non esposte e tutto ciò che permette di raccontare la tecnica esecutiva delle pitture di Pisanello, la loro scoperta, la citata mostra del 1972 e gli interventi di restauro dagli anni Sessanta a oggi.

Un apparato multimediale interattivo completa l’allestimento: attraverso monitor touch screen è possibile visionare tutti i dettagli del ciclo cavalleresco a un ingrandimento mai visto fin ad ora, e navigare in un’accurata ricostruzione tridimensionale – realizzata dal 3d designer Matteo Morelli – della Sala del Pisanello quando ancora si chiamava “Sala dei Principi”, ovvero a una soglia storica precedente agli interventi che hanno portato alla scoperta del ciclo.

Infine, nelle sale dell’Appartamento di Santa Croce al pian terreno, adeguatamente schermate dalla luce esterna, sono presentate opere che, dal 1400 circa alla metà del XV secolo, mostrano e sintetizzano il panorama della cultura artistica coeva a Mantova, attraverso le statue dei Dalle Masegne già a decoro della cattedrale; attraverso le opere di Stefano da Verona, altro protagonista dell’età di Pisanello; attraverso i codici miniati che raccontano l’evoluzione del gusto della famiglia Gonzaga, evoluzione resa esemplare dal messale di Barbara di Brandeburgo, iniziato da Belbello da Pavia e concluso da Girolamo da Cremona, in chiave oramai pienamente rinascimentale.

In questa sala trovano ospitalità anche le opere di Pisanello non strettamente legate al ciclo arturiano.

L’esposizione conta circa 30 opere tra cui prestiti internazionali quali i capolavori del Pisanello la Madonna col Bambino e i santi Antonio e Giorgio della National Gallery di Londra, per la prima volta in Italia dalla sua “partenza” nel 1862, e i disegni del Museo del Louvre di Parigi; ma anche l’Adorazione dei magi di Stefano da Verona dalla Pinacoteca di Brera di Milano e, non da ultimo, la preziosa Madonna della Quaglia, una tavola giovanile di Pisanello, considerata tra le opere simbolo del Museo di Castelvecchio di Verona, disponibile anche in virtù di un accordo di valorizzazione in essere tra i due Musei sui rapporti artistici tra Verona e Mantova.

Tra i contributi a sostegno della mostra, per continuità e impegno, si segnala quello di Fondazione Banca Agricola Mantovana che offre da molti anni il proprio sostegno alle iniziative promosse da Palazzo Ducale, concorrendo alla valorizzazione del patrimonio artistico nazionale e alla diffusione dell’arte e della cultura nella comunità mantovana.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa e sarà aperta fino all’8 gennaio 2023.