Electa Editore

Casabella presenta la mostra “Nuove Cantine italiane. Territori e architetture”

Il magazine Casabella presenta, in occasione dell’edizione 2022 di Vinitaly, una mostra dedicata alle trasformazioni architettoniche delle cantine vitivinicole italiane. Un’esposizione visitabile dall’8 al 13 aprile all’interno di Palazzo Balladoro di Verona e a cui sarà dedicato un volume edito da Electa editore.

Come evolvono i luoghi dove il vino viene prodotto? In diversi paesi, Italia inclusa, si va diffondendo la convinzione che le cantine dove avviene la produzione del vino debbano trasformarsi e ridisegnarsi. Una convinzione nata anche dal sempre più diffuso interesse per tutto ciò che il vino riassume, il piacere che porta, suscitando la curiosità per la sua origine, per i modi in cui lo si produce, le costruzioni nelle quali lo si lavora e gli ambienti dove la vite viene coltivata. 

Temi che saranno al centro di due appuntamenti organizzati dal magazine Casabella:  la mostra Nuove cantine italiane. Territori e architetture, ospitata dall’8 al 13 aprile 2022 nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Balladoro – Banca Passadore, a Verona, per l’edizione 2022 di Vinitaly, e il convegno Undici cantine italiane. Architetti e territori, che si terrà l’8 aprile alle ore 10:00, negli spazi di Magazzini Generali M15 di Verona. 

I progetti in esposizione, esempi di eccellenza che coniugano design e vino, tecnologia e innovazione, saranno raccolti in una pubblicazione edita da Electa Architettura, disponibile dal 26 aprile. Il libro, che accompagna una mostra itinerante, raccoglie gli esiti progettuali più interessanti dell’ultimo decennio e dà conto di un fenomeno, quello delle cantine progettate da architetti di diversa formazione, che ancora è in corso e che in alcune regioni ha possibilità di importanti espansioni. Il volume conferma l’attenzione di Electa per una progettualità architettonica sensibile all’intero ciclo di produzione del vino e del terroir che lo determina, insieme alla volontà di utilizzare l’architettura come strumento che qualifica, distingue, incuriosisce.

 

I marmi di Torlonia

Meroledì 14 ottobre apre le porte al pubblico nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli a Roma,  la mostra “I marmi di Torlonia. Collezionare capolavori”, curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri con l’allestimento di David Chipperfield Architects Milano.

Sono più di 92 le opere selezionate tra i 620 marmi catalogati della collezione privata più prestigiosa di sculture antiche, la collezione Torlonia, significativa per la storia dell’arte, degli scavi, del restauro, del gusto, della museografia, degli studi archeologici.

La mostra è curata nell’organizzazione, nella promozione e nel catalogo dalla nostra casa editrice Electa. Le sculture ripercorrono il formarsi della raccolta Torlonia, costituendo uno spaccato altamente rappresentativo e privilegiato della storia del collezionismo di antichità in Roma dal XV al XIX secolo. Le opere non sono solo insigni esempi di scultura antica (busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi), ma anche il riflesso di un processo culturale – gli inizi del collezionismo di antichità e il passaggio dalla collezione al Museo – di fondamentale importanza.

L’esposizione segna il primo passo dell’accordo siglato il 15 marzo 2016 tra il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e la Fondazione Torlonia ed è il risultato dell’intesa istituzionale sottoscritta dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e dalla Soprintendenza Speciale di Roma con la stessa Fondazione Torlonia. 

 www.torloniamarbles.it

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