In-gaming advertising

AdKaora lancia “The Matchmaker”, il podcast dedicato al gaming advertising e al metaverso

AdKaora, agenzia digitale del Gruppo Mondadori specializzata in mobile advertising user-centric e proximity marketing, lancia “The Matchmaker”, il nuovo podcast realizzato insieme a MDE Audio Strategy, società specializzata in progetti di Digital Audio, e dedicato al gaming advertising e metaverso.

Il podcast nasce dall’esigenza di esplorare e raccontare le opportunità per i brand di poter costruire strategie di marketing all’interno di nuovi ambienti di comunicazione – come quello dei videogiochi, con  un target di gamer estremamente variegato – e formati adv immersivi e perfettamente integrati nel game-play che beneficiano dell’alto livello di attenzione degli utenti.

Davide Tran, CEO di AdKaora dichiara: “La formula per un podcast vincente? Non credo esista, però esiste la formula dei Digital Fighters. Abbiamo voluto, infatti, portare la nostra “voce” e la nostra esperienza sul mercato, anche sul mezzo digital audio, con questa prima serie di podcast che parlano di un trend ormai sulla bocca di tutti e che presidiamo da tempo con un’offerta di formati adv ad hoc. Come in ogni progetto di comunicazione, anche un format audio pensato per diventare un podcast ha bisogno di una caratterizzazione e di un’idea, e soprattutto di contenuti di qualità e contributi di valore. Ogni episodio, a parte il primo che è introduttivo, ha un ospite d’eccezione: ognuno con un punto di vista diverso sul tema, per guidare l’ascoltatore in un’analisi a 360 gradi del fenomeno e lasciare spunti importanti di riflessione, il tutto guidato dal nostro DNA digital e attento alle nuove esigenze di comunicazione del mercato.”

I cinque episodi del podcast “The Matchmaker” affrontano il tema del metaverso e della comunicazione nei videogiochi da diversi punti di vista, grazie ai contributi di importanti speaker, provenienti da aziende importanti della filiera, e non solo: Filippo Schemoz, Partner Advisory – Entertainment & Media di PwC, parlerà dei trend del mondo gaming, mentre Francesco Ferrazzino, CEO di Proxy42, racconterà le tappe salienti della storia del metaverso e alcuni casi di successo. A seguire, Luca De Blasio, Strategy Director in Dentsu e Strategy Lead in Dentsu gaming, racconterà le strategie del branded content nei videogiochi, dando spunti e linee guida. Infine, Andrea Colamedici, co-fondatore di Tlon, analizzerà più in profondità il lato filosofico e sociologico dei nuovi “dèi digitali”, svelando analogie tra metaverso e passato.

“The Matchmaker” è presente sulle principali piattaforme di streaming musicale, ovvero Spotify, Apple Music, Amazon Music, Google Podcast, e quindi disponibile ovunque attraverso il web, gli smartphone, i wearable device e gli smart speaker.

AdKaora lancia il white paper “In-gaming advertising: comunicare è un gioco da brand”

L’Osservatorio sui cambiamenti in atto nei mercati e nei consumatori di AdKaora, l’agenzia digitale del Gruppo Mondadori specializzata in mobile advertising user-centric e proximity marketing, ha pubblicato la nuova ricerca “In-gaming advertising: comunicare è un gioco da brand”, che analizza l’impatto dell’evoluzione del mondo del gaming nel settore della comunicazione e della pubblicità online.

Già estremamente popolari prima della pandemia, nel corso degli ultimi due anni i videogiochi hanno dimostrato di esercitare grande fascino anche su nuovi segmenti di pubblico, tra cui donne, famiglie e anziani, oltre alle generazioni più giovani. Un dato che ha destato nei marketer grande curiosità in merito alle nuove categorie e alle loro abitudini di fruizione.

Dalla ricerca condotta da AdKaora emerge come – in un periodo di scarsa interazione umana, dove le relazioni sono state perlopiù coltivate attraverso la tecnologia – i videogiochi, attività digitali a rischio zero, si siano rivelati una preziosa fonte di connessione tra le persone, oltre che uno strumento per evadere dalla realtà e contrastare la noia di intere giornate trascorse in casa. Un fenomeno consolidatosi come un vero e proprio trend, che i numeri confermano destinato a rimanere tale.

L’obiettivo dello studio è stato, pertanto, quello di indagare l’evoluzione del mondo del gaming e dei profili dei giocatori, per capire come i brand possano raggiungerli e interfacciarsi con loro in modo più efficace e significativo, non solo grazie alla conoscenza del mercato, ma anche a quella delle abitudini e dei comportamenti dei consumatori.

Con l’in-gaming advertising è, infatti, possibile sfruttare l’altissima attenzione degli utenti inserendo annunci pubblicitari nativi all’interno del gioco stesso, in modo da influenzare la grafica e/o l’audio del gameplay senza interrompere l’esperienza dell’utente.

Ecco alcune evidenze che emergono dallo studio – qui consultabile in versione completa:

  • Gamer a chi?
    Che fine ha fatto il giocatore con gli occhiali, la t-shirt di SuperMario e le sneakers ai piedi? Non esiste più: o meglio, a non esistere più è il profilo di un giocatore “tipo”. Chiedersi perché le persone giochino e non a cosa, è, dunque, la chiave per imparare a conoscere al meglio questo target e a intercettarne le esigenze, in modo da sviluppare una comunicazione diretta ed efficace. Anche in Italia, inoltre, il divario tra uomo e donna ha visto una progressiva riduzione, così come la differenza tra le fasce d’età coinvolte.
  • Il gaming è soprattutto mobile
    Oltre a navigare, chattare e fruire dei contenuti, i consumatori sono sempre più abituati a giocare in movimento. Molti titoli per dispositivi mobili hanno, infatti, bassi livelli di accesso: sono, cioè, basati su generi “familiari” come i puzzle, i giochi di carte o di scommessa, a cui si può giocare praticamente ovunque. Secondo uno studio elaborato da IIDEA – Italian Interactive Digital Entertainment Association -, in Italia i gamer dedicano al gioco 8 ore alla settimana, 5 delle quali servendosi di uno smartphone in diversi momenti della giornata. Un dato per cui è ragionevole prevedere che il numero di giocatori da dispositivi mobili potrà aumentare ancora nel corso del 2022.
  • Come raggiungere il target dei gamer
    L’in-gaming advertising dispone, probabilmente più di qualsiasi altro settore, di una varietà di formati pubblicitari emergenti che si comportano in modo molto diverso dai media in altri canali. Grazie a creatività immersive inserite all’interno delle dinamiche di gioco in maniera nativa e realistica, è infatti possibile creare un’associazione positiva con il marchio senza interrompere l’esperienza dell’utente, aumentando l’awareness e potenziando il ricordo del brand.
  • Le opportunità di comunicazione
    Una campagna di in-gaming advertising di successo permette di ottenere un alto tasso di memorabilità del brand: ci sono, infatti, elevate possibilità per un gamer – mentalmente molto ricettivo durante l’esperienza di gioco – di ricordare i messaggi pubblicitari inseriti, o almeno il prodotto in questione. Per i brand si aprono, quindi, opportunità di comunicazione estremamente interessanti, che permettono di sfruttare una profilazione molto precisa e costruire, così, esperienze di contenuto significative sia dentro sia fuori dal gioco in un ambiente sicuro, considerato dall’utente come un momento di svago e di relax nel corso della giornata.