St-Art

st art. L’arte per tutti presenta “Uno sguardo sul mondo” di Evaristo Petrocchi

È dedicata all’artista ambientale Evaristo Petrocchi la nuova mostra dal titolo “Uno sguardo sul mondo” che il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano ospita dal 5 settembre al 5 ottobre 2019, nell’ambito della rassegna “st art. L’arte per tutti”, il progetto di Mondadori Store a cura di Angelo Crespi. Con i suoi collages assemblati con materiali naturalistici e industriali, Evaristo Petrocchi porta avanti un importante progetto internazionale contro i cambiamenti climatici, in un viaggio ideale da terra a terra che, dopo diverse peregrinazioni in tutta Europa, approda a Milano.

A partire da una rilettura in chiave naturalistica del famoso quadro di Bocklin, “L’isola dei morti”, nascono due fra le più importanti opere della produzione artistica di Petrocchi, “Inside the Room” e “Inside the Isles”, che reinterpretano la suggestione di Bocklin con l’intento di diffondere una cultura di tutela a favore dell’ambiente e contrastare le preoccupanti trasformazioni della Terra. Così, il discorso artistico di Petrocchi diventa un modo per riflettere sul presente e sui cambiamenti che sconvolgono il Pianeta nelle sue implicazioni più profonde, a livello simbolico e metafisico.

All’opera ispirata a Bocklin ne sono seguite altre, con le quali l’artista ha assemblato una moltitudine di baccelli con materiali scuri che riecheggiano il petrolio, dando il senso della forza della natura inquieta ed il disagio dell’Uomo quando si altera l’identità dei luoghi. La lettura e la produzione dell’opera d’arte crescono in un territorio denso, e guardano alla profondità delle cose al di là della banalità del loro esistere. È un processo di ricerca dell’essenza e dell’identità di luoghi, persone o eventi analizzando le possibilità di un altro esistere, sempre nella contemporaneità in cui viviamo, ma con forme di osservazione diverse. Non si tratta di una pura operazione di metalinguaggio ma di esternazione di ciò che l’artista sente in luoghi fisici, spirituali o culturali, e che ho avuto modo di avvicinare. Fra i temi cari all’artista emerge anche la commistione di “nuovo” e “antico”, restituita nell’opera che Petrocchi dedica alla Fondazione Prada. Qui si confrontano due elementi fondamentali dell’architettura caratteristica di Milano, dove la conservazione di elementi architettonici del passato convive con nuove e geniali strutture della modernità, per unirsi in una simbiosi inscindibile. Di fronte a questo scenario perfetto l’artista aggiunge un altro elemento dirompente, sintesi della conservazione e dell’innovazione architettonica, ossia l’inquietudine della natura.

“Quale può essere lo strano fenomeno atmosferico o naturalistico che sta accadendo? – si domanda Evaristo Petrocchi. – La natura sfugge a qualsiasi razionalizzazione urbanistica e architettonica, anche se la sua agitazione dipende dalle profonde alterazioni climatiche e ambientali che il nostro mondo sta subendo. I lavori sono densamente sentiti dall’artista, in questo caso da me stesso, come immagini fondanti dell’arte che produco ed al tempo stesso come un messaggio culturale ed ambientale di tutela e conservazione della Terra”.

“Uno sguardo sul mondo” di Evaristo Petrocchi di Angelo Maria Crespi Il glicine è un arbusto volubile i cui rami si avvitano seguendo la rotazione della terra. A secondo delle specie, se originarie dell’emisfero boreale o australe, ruota in senso orario o antiorario. Anche i baccelli, seccando, s’attorcigliano a spirale e poi, letteralmente, esplodono lasciando che i  semi si spargano e trovino (o non trovino) il terreno giusto per fecondare. La vita procede in questo modo assecondando il ritmo segreto dell’universo: si sviluppa per strutture organizzate e schemi segnati, ma anche il caso gioca il suo ruolo. Non è dunque strano che proprio i baccelli e i semi del glicine siano utilizzati da un artista raffinato come Evaristo Petrocchi, quali simboli di questo sommovimento nascosto della Natura, essendo il suo un lavoro fortemente indirizzato verso un pensiero ecologista, militante ma nel senso più puro del termine, una militanza innanzitutto estetica. Petrocchi si nuove infatti tra arte povera e concettuale, ma con uno spirito contemporaneo che si manifesta, per esempio, nell’uso dell’immagine fotografica. I suoi collages, frutto di sovrapposizioni di materiali naturali (i baccelli o i nidi di vespe) e industriali (come il bitume), rimandano alla perfezione, per metafore e avvicinamenti – e così deve fare l’arte, dire senza indicare – al suo impegno politico, avendo egli sviluppato in questi anni un importante progetto sui cambiamenti climatici, tema di pressante attualità.

Se da un lato dunque c’è l’arte impegnata, dall’altra, Petrocchi non nega però le potenzialità dell’arte per l’arte, cioè del discorso artistico fine a sé stesso, che vive di rimandi e citazioni quasi letterarie, ed è autonomo rispetto al mondo che ci circonda, e che procede per evi e non per spazio. Una delle sue fonti, per esempio, è quell’Isola dei morti di Böcklin che tanti artisti ispirò dalla fine Ottocento; e cosa dire del suo “Non ti scordar di me”, un pastrano reso scultura e poi dipinto che rimanda, ma in modo plastico, alle pitture algide degli indumenti di Gnoli.
In questo senso, l’uso del simbolo sfocia fin nel metafisico: “Inside the room” è la sublimazione di questo slittamento quasi semantico, per il quale le tende apposte alla fotografia, fisicamente e materialmente presenti, diventano il velo che nasconde o che solo lascia intravedere, appena, la verità della vita dietro; “verità” che, nel suo significato etimologico profondo, dal greco “aletheia”, così arguiva il filosofo tedesco Heidegger, significa appunto la cosa svelata, la cosa a cui è stato tolto il velo.

EVARISTO PETROCCHI
Artista ambientalista, è nato a Roma nel 1954. Vive e lavora tra Roma ed Assisi. Attualmente compone collages assemblati con materiali naturalistici e industriali, che unisce a immagini fotografiche. Ha pubblicato Nell’immagine fonda (Fabrizio Fabbri editore, 2012) in occasione della mostra tenuta al Museo di Arte Contemporanea di Perugia di Palazzo Penna, a cui è seguito il progetto – mostra Inside the Isles, presentato per la prima volta ad Ancona nel 2017. Ad EXPO 2015 ha presentato il progetto ideato e curato per ANCI, Italia Nostra e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, denominato Progetto Nazionale Orti Urbani, come forma di agricoltura sociale e culturale dei territori italiani e come modulo etico di vita per le popolazioni.

st art. L’arte per tutti presenta “Contaminazioni” di Alessandro Gretter

In mostra fino al 19 maggio nel Mondadori Megastore di via Marghera a Milano

In un rinnovato spazio eventi al secondo piano del Mondadori Megastore di via Marghera torna l’appuntamento con st art. L‘arte per tutti, il progetto di Mondadori Store dedicato all’arte contemporanea qui curato dalla Canova, incubatore di progetti culturali e creazioni artistiche specializzato nell’ideazione e la progettazione di mostre ed eventi. Venerdì 10 maggio alle ore 20.00 il nuovo ciclo sarà aperto dal vernissage della mostra “Contaminazioni” di Alessandro Gretter, con la partecipazione dell’artista e la presenza di tutti gli organizzatori dell’evento.

Alessandro Gretter è nato a Trento nel 1987. La sua vita è sempre stata caratterizzata da una forte passione per l’arte, in particolare la pittura. Questa passione lo ha guidato attraverso i suoi studi all’Accademia di Belle Arti G.B Cignaroli a Verona, ambiente in cui ha avuto la grande opportunità di sperimentare e provare la sua arte, sviluppando i suoi progetti. È frequentando i più grandi templi dell’arte di New York quali il MoMa, Guggenheim e Metropolitan, che il suo stile ha trovato la giusta metrica per imporsi in modo forte nel panorama artistico. È da lì che ha iniziato a raccontare le espressioni umane, soffermandosi sulle espressioni di rabbia, furia e odio, attraverso le quali ha cercato di raggiungere l’anima con l’occhio di chi guarda le sue opere. Bristol, diventa la sua terra per due anni dopo la laurea ed è quell’Inghilterra che gli consente i primi contatti internazionali dandogli anche la possibilità di esposizioni con un più ampio palcoscenico.

È stato l’inizio di un qualcosa. Ad oggi, vive e lavora a Trento, incantando e allo stesso tempo ammaliando il pubblico che apprezza le sue opere. Rosso, nero e bianco sono le tinte forti che l’artista utilizza per dare “tono” ai suoi racconti.

Per l’occasione verrà pubblicato il catalogo della mostra che sarà disponibile nei Mondadori Store.

Interverranno all’inaugurazione:

Angelo Crespi – Curatore progetto St Art – l’arte per tutti
Amedeo Demitry – Canova srl
Alessandro Gretter – Artista
Emanuele Lamaro – Canova srl
Francesco Riganti – Direttore Marketing Mondadori Retail

st art. L’arte per tutti
CONTAMINAZIONI di Alessandro Gretter
Inaugurazione: venerdì 10 maggio ore 20.00 – Opere esposte fino al 19 maggio
Mondadori Megastore di via Marghera, via Marghera 28, Milano
Orari: 10.00 – 23.00 | Ingresso mostra: libero | www.mondadoristore.it | #StartInStore

“st art. L’arte per tutti” presenta “Scent of Pop” di Ludmilla Radchenko

In mostra fino all'8 luglio nel Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano

È Ludmilla Radchenko la protagonista di “Scent of Pop”, mostra della nuova serie dedicata al pop di “st art. L’arte per tutti”, il progetto di Mondadori Store curato da Angelo Crespi con l’idea di rendere accessibile l’arte e i suoi protagonisti. Il pop nelle sue varie declinazioni è il perno attorno a cui ruota questa nuova serie e nella mostra “Scent of Pop” — che verrà inaugurata giovedì 31 maggio alle ore 18.30 nello spazio eventi Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano — è la “metasensorialità” olfattiva il fil rouge. Le opere in mostra rivelano la sacralità del mondo pop, con pezzi iconici che divengono il mezzo per coinvolgere i sensi attraverso la più squisita “essenza” di tale realtà: “Scent of Pop”.

Per Angelo Crespi, la domanda che accomuna e accompagna le opere in mostra è: “Il pop ha un profumo? Certo quello della contemporaneità stretta, perché tra tutte le declinazioni dell’arte visiva è quello che meglio definisce e si esalta dentro i meccanismi della comunicazione moderna, li genera, li cavalca, talvolta ne usura le icone e i marchi, rare volte riesce ad alimentarne in modo definitivo la riconoscibilità, la popolarità. Accade, per esempio, con Marilyn (Monroe): da principio è il grimaldello che usa Warhol per dare un facile notorietà alle sue serigrafie, ma oggi a cinquant’anni di distanza, dimenticato il cinema in bianco e nero, il mito della star di Hollywood arriva alle giovani generazioni filtrato, se non unicamente passando attraverso il lavoro dell’artista americano o degli epigoni che incessantemente, come i pittori ortodossi di icone, hanno ripetuto pregando la sacra icona.

Così Marylin ci giunge scarnificata nella sua essenza, ma sublimata metafisicamente, quasi fosse una madonna “acheropita”, non dipinta da mano umana, semmai capace di impressionare da sola la tela per intervento divino. E dunque il pop ha un profumo sacro, non di incenso, di qualcosa di simile che si spande e fa salire al cielo, nell’iper uranio, ciò che resta dei corpi immolati alla divinità, spesso solo le etichette, i marchi, al massimo quando si è molto fortunati, i brand. Ecco il segreto del pop – continua il curatore “ciò che anche Ludmilla Radchenko svela nella sua immillata riproposizione di Marilyn, o quando, scorticando il ‘label’ gioca con il profumo, il Channel, che non è più l’olezzante essenza del più famoso marchio del lusso mondiale, bensì un ‘canale’, oppure italianizzando un ‘cane’. E allo stesso modo, la zuppa Campbell di warholiana memoria, rivista all’ennesima potenza, bordeggiando ovviamente Piero Manzoni, diventa una ‘bio bull shit’ in edizione limited, che trascina con sé tutta la forza del concettuale e del dada sprofondandoli in una dimensione super pop e dunque, seppur parificante, agreable e non più urticante. Ecco la forza del pop by Ludmilla, a sua volta una creatura sublime dello stesso pop di cui è interprete, traghettata dalla gelida Siberia fin dentro i gangli televisivi del mid cult, e poi diventata artista per antica vocazione che dipinge ciò che la comunicazione di massa vorrebbe vendere o televendere, per esempio la madonna, in verità una venere botticelliana che indossa scarpe da ginnastica ed esclama implorante ‘God save my shoes’”.

“st art. L’arte per tutti” presenta Alessandra Pierelli “I love pop food”

In mostra fino all'11 marzo 2018 presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano

Inaugurazione mercoledì 14 febbraio 2018 alle ore 18.30

“I love pop food” non è semplicemente una mostra, ma il “manifesto” ideale per celebrare il giorno degli innamorati, il giorno di San Valentino. La protagonista della mostra, in programma il 14 febbraio al Mondadori Megastore di piazza Duomo nell’ambito di st art. L’arte per tutti, è Alessandra Pierelli. Tema centrale è il pop food, declinato in numerose “versioni” dolci, in un crescendo di golose suggestioni gastronomiche che talvolta strizzano l’occhio a brand celebri. Un inno dunque al cibo e all’aura amorosa di cui esso è stato caricato nel corso degli anni fino a divenire simbolo, sigillo, ciliegina sulla torta in occasione di festività ed eventi. Nel giorno della festa dell’amore, dolcezza e tenerezza sono un must; e il cibo non può che essere in linea con i sentimenti di cui tutti parlano e che tutti esternano nel così detto “giorno degli innamoratati”. I love pop food catapulta lo spettatore in una dimensione fiabesca, a tratti onirica, ma alleggerita tramite l’aggiunta di un tocco di comicità contemporanea; la stessa dimensione utilizzata in tempi recenti come scenario per video musicali da parte di numerose cantanti pop.

Per Angelo Crespi, curatore di st art. L’arte per tutti «Il pop food è uno degli elementi della pop art che si sovrappone ed è quasi inestricabile rispetto alla dimensione iconica propria di un’arte che sublima i brand dell’industria alimentare – pensiamo alla Soup Campbell o alla coca cola di Warhol – in quanto miti riconosciuti e riconoscibili da tutti nell’epoca mass market e dei mass media, più ancora delle figure dello star system, del cinema, della musica. Il cibo, di fatto anche oggi nel tempo degli chef stellati e stellari, è il tema dei temi, il super tema dell’Occidente a cui la gente dedica tempo ed intelligenza, soldi ed energie, in una sorta di idealizzazione in cui l’abbuffata o il digiuno, la raffinata ingordigia del gourmet o l’ideologia salutista del vegano, sono semplici versi della stessa medaglia. Qui, sul bordo, si innesta il lavoro concettuale di Alessandra Pierelli che aderisce, come nella migliore tradizione pop, al contesto rappresentato, quello appunto ludico dei dolciumi e delle caramelle, venendo però ad evidenziare i limiti della sua rappresentazione: mutandone la scala (per esempio la confezione gigante di macarons), ingannando l’occhio (i cioccolatini perfetti, ma di resina), oppure utilizzando la materia biologica come nuova pelle, un rivestimento organico che rivitalizza l’opera, ma in altro modo (si pensi al Balloon Dog di Koons ricoperto di marshmallow). Di fatto la Pierelli opera con le armi retoriche tipiche della decontestualizzazione e del détournement, oppure con nuove proposizioni segniche che agiscono sul significante e dunque anche sul significato (si pensi al “Cornetto Agita”, in tutto simile tranne per questo refuso al corrispettivo marchio). E basta questo slittamento semantico per fare di un’opera iperrealista un’opera concettuale, per introdurre, in un contesto solo all’apparenza di leggerezza, una comicità “algida” da vera patafisica, capace di aggredire nello stesso tempo le certezze del mondo dell’arte e quelle del mondo dei consumi”.

Il ciclo “st art. L’arte per tutti” ideato da Mondadori Store propone un calendario di mostre dedicate alla pop art a cura di Angelo Crespi, con l’obiettivo di rendere ancora più comprensibile e accessibile l’arte contemporanea e i suoi protagonisti a partire dalla dimensione più pop. Oggi, infatti, uno dei campi più interessanti dell’arte contemporanea è quello della street art e del pop, un’arte democratica, con una forte dimensione pubblica, ma anche capace di confrontarsi e giocare con il mondo della comunicazione. Le mostre prevedono installazioni e performance che rendono la dimensione espositiva un momento di spettacolo e comunicazione, l’esposizione di pezzi originali e la creazione di multipli e gadget a disposizione del pubblico.

st art si avvale della preziosa collaborazione di Sergio Pappalettera, che ha realizzato la comunicazione integrata del progetto.

 

 

 

Biografia dell’artista
Alessandra Pierelli nasce ad Ancona. Ha frequentato l’Accademia di Brera con indirizzo pittura. Successivamente si specializza in decorazione e trompe l’oeil all’Accademia del Superfluo di Roma diretta dal professor Lucifero. Dal 1996 al 1998 segue il corso dell’International Art School di Monte Castello di Vibio diretta dal maestro Nicholas Carone. Nel 1999 apre uno studio di pittura e decorazione d’interni a Todi. Dal 2002 al 2005 collabora con Alvin Held. Nel giugno 2004 organizza insieme a Giuliana Dorazio e Giorgio Bonomi la mostra “All’ombra di Bramante,  sculture in un parco”. Dal 2006 partecipa e organizza numerose mostre collettive e personali di prestigio. Da marzo 2015 vive e lavora a Trieste. Attualmente collabora con le gallerie Mini gallery di Assisi, Cavaciuti di Milano, Econtemporary di Trieste.

 

 

Bob Krieger “iCONS”

Nuovo appuntamento con il ciclo "ST-ART, L'ARTISTA DEL MESE. I maestri di oggi e di domani si mettono in mostra", promosso da Mondadori Store

  • Mondadori Megastore – Milano, piazza Duomo 1
  • 8 novembre > 11 dicembre 2016
  • orari: 9 – 23 | ingresso gratuito

Cosa ci fa Carlo Cracco accanto a Linda Evangelista? E Gualtiero Marchesi vicino a Charlotte Rampling?  Non esiste nell’immaginario collettivo nulla di più lontano che uno chef e una modella. Due mondi antitetici, contrapposti ma… anche incompatibili? No, se il punto di osservazione diventa la fama, la notorietà, la bellezza. Del cibo e i suoi artefici immortalati oggi, come l’immagine di una bella donna. Con il suo occhio acuto e profondo e, allo stesso tempo, con l’ironia che da sempre ha in se, Bob Krieger propone l’ultimo suo lavoro: iCONS. Accanto ai volti noti di bellezze senza tempo della moda e del cinema mondiale, che l’obiettivo attento ha colto con il suo inconfondibile stile, Krieger fa sfilare le nuove star del Made in Italy, gli “ambassador del gusto”, di una capacità tutta italiana di esprimere l’eccellenza del nostro cibo. iCONS è un modo divertente, irriverente e allo stesso tempo attuale, di ritrarre vere icone di stile e passione.

“Questo mostra” commenta Ferruccio De Bortoli nella prefazione al volume iCONS (Electa) “raccoglie fotografie di Krieger della moda del momento, la cucina, con la moda di sempre, di cui lui è gran sacerdote con la macchina fotografica al posto delle forbici. Gli chef e le modelle. L’accostamento è ardito perché le seconde, per poter sfilare in passerella, devono stare lontane dalle cucine. Ma ha in sé, un messaggio socialmente utile e può essere tranquillamente definito un piccolo manifesto contro l’anoressia… E nel lavoro degli chef – che oltre a soddisfare il gusto curano con maniacale precisione l’estetica dei loro piatti – c’è un’inclinazione artistica che li avvicina agli stilisti. L’arguzia fotografica di Bob coglie le espressioni curiose di Cracco, Oldani e dei suoi colleghi, ripropone il fascino senza tempo delle modelle più acclamate. Il tempo lo ha fermato lui, Bob, con uno scatto. I soggetti ritratti si consegnano a lui con un’arrendevolezza che sorprende. Ma i grandi fotografi hanno anche un potere ipnotico”.

La mostra sarà presentata, in una serata speciale, il 15 novembre dal Presidente di Mondadori Retail, Mario Resca, ispiratore del ciclo di “St-Art. L’artista del mese. I maestri di oggi e di domani si mettono in mostra”, il progetto culturale ideato e promosso da Mondadori Store in collaborazione con Art Relation di Milo Goj.  Da oltre un anno, al Mondadori Megastore in piazza Duomo 1 e in via Marghera 28, giovani di grande talento si alternano con maestri affermati, per una rassegna che punta ad avvicinare i visitatori all’arte contemporanea e, grazie anche a prezzi accessibili, permettere a un pubblico eterogeneo di accostarsi al collezionismo.

 

St-Art, l’artista del mese

7 giovani talenti si mettono in mostra nel Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano

Martedì 8 settembre alle ore 18 l'inaugurazione della prima mostra con l'artista Marco Abisso

St-Art, l’artista del mese è il nuovo progetto culturale di Mondadori Store, ideato in collaborazione con Art Relation di Milo Goj, destinato a presentare e valorizzare i giovani artisti e al tempo stesso ad avvicinare il pubblico all’arte contemporanea.

A partire da martedì 8 settembre, e ogni mese, sino a marzo 2016, un giovane esponente della scena artistica sarà protagonista di una mostra, in cartello per un mese presso il Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano. La rosa dei primi 7 nomi punta su 7 artisti, tre italiani – Marco Abisso, Giovanni Manzoni Piazzalunga e Stefany Savino – e quattro stranieri – Alban Met Hasani, Jang Sung An, Kalina Danailova, Lucia Guadalupe Guillen, tutti rigorosamente di scuola italiana, avendo in comune la formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Ad aprire il ciclo delle sette esposizioni l’8 settembre alle ore 18 sarà Marco Abisso, sculture e pittore milanese, con una mostra ispirata alla musica, in cartellone sino all’11 ottobre 2015. Abisso nel suo lavoro cerca di re-istituire un valore simbolico al gesto romantico di produrre un manufatto: sarà attraverso una performance dal vivo che l’artista interagirà con il pubblico attraverso il suo linguaggio artistico, piegando e percuotendo i metalli a freddo.

Tutte le esposizioni saranno inaugurate da una performance dell’artista che completerà davanti al pubblico la realizzazione di un dipinto, un’installazione o un lavoro digitale, ispirati a un tema specifico: dalla musica alla moda, dalla lettura ai viaggi. Le opere saranno in vendita per favorire l’avvicinamento di un pubblico eterogeneo all’arte.

“Nel mondo contemporaneo è importante sostenere la ricerca dei giovani che arrivano con le loro idee fresche e le loro speranze”, sottolinea Giacinto di Pietrantonio – curatore e fra i massimi esperti d’arte che presenterà domani la mostra di Marco Abisso. “Proprio quello che sta al centro di St-Art, lartista del mese, promosso da Mondadori Store, un progetto che pone i giovani artisti a stretto contatto con il pubblico, offrendo un luogo per dibattere nel presente nuove idee e forme anche per il futuro. E capire, attraverso le loro opere, le nuove tendenze in cui ci troveremo a vivere”.

Padrino del progetto St-Art, l’artista del mese è Marco Lodola che per il Mondadori Megastore di Piazza Duomo ha creato Eden: un’installazione al neon che è possibile ammirare sulla facciata dello store e che raffigura una danzatrice luminosa, simbolo femminile e dell’eden incontaminato, mentre sorregge una mela rossa, colore della passione. Un richiamo preciso alle grandi insegne luminose pubblicitarie che campeggiavano già dal 1915 sulle facciate dei palazzi di fronte al Duomo fino al 1999, anno in cui vennero rimosse.

ST-ART, L’ARTISTA DEL MESE

Mondadori Megastore, piazza Duomo Milano

Orari: 9 – 23

Ingresso: gratuito

Il calendario completo è su mondadoristore.it

#StartInStore

Mondadori Store apre le porte al mondo dell’arte

Marco Lodola firma l’installazione luminosa che si affaccia su Piazza Duomo a Milano


Al via da settembre un nuovo progetto dedicato ai talenti emergenti dell’arte

Mondadori Store apre le porte al mondo dell’arte con una serie di iniziative per la promozione dell’espressione artistica contemporanea nel Megastore di Piazza Duomo a Milano.

 

Ad inaugurare il nuovo ciclo di attività, l’artista italiano Marco Lodola, che per il Mondadori Megastore di Piazza Duomo ha creato Eden: un’installazione al neon che raffigura una danzatrice luminosa, simbolo femminile e dell’eden incontaminato, mentre sorregge una mela rossa, colore della vita e della passione. L’opera di Lodola – attivo da anni nel campo della scultura con installazioni luminose dal gusto pop – si offre alla visione dei cittadini dalla facciata dello store di Piazza Duomo in un inedito omaggio a Milano, ricordando gli avvisi pubblicitari che illuminavano il centro della città negli anni ’60.

Dal prossimo autunno inoltre prenderà il via St-Art, l’artista del mese­: nel Mondadori Megastore di Piazza Duomo verranno presentate le opere di giovani artisti, attraverso incontri con performance dal vivo e mostre temporanee.

Il progetto, ideato in collaborazione con Art Relation di Milo Goj, nasce con l’intento di promuovere artisti emergenti under 40, mettendoli a contatto con un pubblico eterogeneo. Un calendario di esposizioni con cui Mondadori Store vuole avvicinare i visitatori all’arte e ai suoi giovani esponenti, con la possibilità di acquistare le opere, creando anche un luogo di confronto con l’artista e il curatore.

Il primo ad esporre da settembre per il progetto St-Art è Marco Abisso: scultore e pittore milanese, classe 1980, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, utilizza per le sue opere materiali come metalli, legno e olio.