Martedì 14 maggio alle ore 19.00, nello spazio eventi al 3° piano del Mondadori Store di piazza Duomo, “st art. L’arte per tutti” presenta la mostra #Selfieadarte di Clelia Patella, art influencer che ha rivoluzionato in modo ironico la visione e la fruizione dell’arte. In occasione del vernissage verrà presentato il volume “Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social”, di Clelia Patella, con prefazione di Vittorio Sgarbi, edizioni Ultra.
Clelia Patella è l’inventrice dei Selfie ad Arte. Da anni gira incessantemente musei, vernissage e fiere fotografandosi con quadri, sculture, installazioni creando, dunque, “l’opera nell’opera”. “Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social” è il racconto in prima persona della messa a punto progressiva di un nuovo modo di raccontare l’arte, che parte dell’esperienza di Clelia con “Walk in Art: una mostra in tre minuti”, ancora legata al linguaggio del video, e arriva a questo nuovo format, che di fatto nasce dall’idea di comprimere al massimo immagine e linguaggio, sino allo spazio di un solo fotogramma, in cui è condensata la più alta quantità di narrazione possibile intorno all’arte.
“Selfie ad arte” è ora il titolo di un libro quindi, ma prima è stato il titolo di una mostra, e ancor prima, semplicemente, un modo di vivere l’arte – afferma Angelo Crespi, curatore di st art. “In questi anni Clelia Patella, giornalista e art influencer, e a questo punto artista, ha girato i musei e le mostre di mezzo mondo, fotografandosi davanti alle opere d’arte esposte, immedesimandosi perfettamente con esse attraverso travestimenti, mascheramenti, o semplici accostamenti, tanto da diventarne parte, o addirittura finendo a modificarne il senso, riuscendo da un’opera a produrne una nuova differente, altrettanto significativa. Il suo è stato un gioco, a metà tra la performance e la sottile ironia di utilizzare il selfie per dissacrare il mondo dell’arte che, al di là delle innumerevoli boutade, si prende sempre troppo sul serio. Il primo risultato è una serie di scatti, appunto i selfieadarte che, da semplici autoritratti, sono diventati specchi per vedere e capire l’arte, soprattutto quella contemporanea, immagini che poi Clelia ha pubblicato attraverso Instagram fino a diventare una delle vere trend setter del settore. Il secondo risultato è il libro eponimo (“Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social”, edizioni Ultra), in cui Clelia racconta in modo molto divertente la propria esperienza, ma che alla fine diventa un piccolo gustoso trattato quasi di semiotica, in cui si cerca di analizzare dal punto di vista sociologico e filosofico l’art system nel suo incontro-scontro con la realtà dei social. Perché alle spalle di tanta giocosità e apparente leggerezza, c’è anche lavoro, preparazione, intelligenza: “I miei selfie” scrive Clelia, “possono sembrare il risultato di un atto spontaneo, fulmineo, un gesto che mima una forma, gioca con l’immagine e i suoi rimandi, scherza sulla compresenza di oggetti inanimati e di una performer che dovrebbe in un determinato spazio uniformarsi all’atteggiamento di tutti e limitarsi a guardare, e invece instaura un rapporto diverso con le opere, ludico e allusivo, usando il registro comico e quello grottesco; in qualche modo però quell’atto e quel gesto sono il risultato di una condensazione consapevole, che passa attraverso tutte le esperienze che ho fatto: moda, pubblicità, Tv show, radio”.
CLELIA PATELLA
Salentina di nascita e milanese di rinascita, presentatrice in tv e speaker in radio, decide di dedicarsi all’arte, prima con il suo blog Artos e poi per diverse testate, tra cui “Artslife” e “Il Giornale”, visita e racconta le mostre del momento e gli artisti più influenti. Con il “Selfie ad Arte” si è inventata un format che mira ad avvicinare il pubblico alle opere, in una prospettiva di reinvenzione iconografica mutuata dalle nuove tecnologie dell’imaging.