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LEO, l’opera luminosa di Marco Lodola nel Mondadori Megastore di Piazza Duomo a Milano

Con un’opera intitolata al grande genio, Mondadori Store prosegue le celebrazioni che la città di Milano dedica nel 2019 ai 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

Una imponente installazione luminosa di Marco Lodola spicca all’esterno del Mondadori Megastore e si offre ai cittadini proprio sulla piazza simbolo di Milano, piazza Duomo. LEO è il nome dell’opera che Lodola dedica a “Leonardo, uomo illuminato”: rappresenta il volto del genio e i suoi tratti universalmente conosciuti, la sua barba e, in modo astratto, il suo sguardo potente, che l’artista esprime attraverso fasci luminosi di luci colorate che si intrecciano in armonia a simboleggiare le sue mille competenze, l’immensità della sua opera e l’importanza delle sue scoperte.

La collaborazione fra Mondadori Store e l’artista prosegue nell’ambito della rassegna “st’art. L’arte per tutti”, il progetto del network di librerie del Gruppo Mondadori che con successo dedica ogni mese una mostra all’arte contemporanea.

L’opera ispirata a Leonardo da Vinci dà seguito alla serie di sculture al neon realizzate da Lodola ed esposte sulla facciata del Mondadori Megastore di piazza Duomo: da Eden (2015), la danzatrice luminosa, simbolo femminile e dell’eden incontaminato, mentre sorregge una mela rossa, colore della vita e della passione, alla famosa testata di Zidane a Materazzi immortalata in un’installazione alta 3 metri, in plexiglass e led dal titolo Mio cugino (2016), chiaro riferimento all’appellativo con cui gli italiani chiamano i francesi, i “cugini” d’oltralpe, fino a LuminosaMente (2016), un grande libro aperto simbolo della lettura che ha illuminato per mesi il centro di Milano.

st art. L’arte per tutti presenta Fiori di Luglio di Vincenzo Lo Sasso

In mostra fino al 1° settembre nel Mondadori Megastore in Duomo a Milano

st art L’arte per tutti, il progetto culturale di Mondadori Store curato da Angelo Crespi, nato con l’obiettivo di presentare e valorizzare gli artisti italiani e avvicinare il pubblico all’arte contemporanea non va in vacanza. Al contrario, la rassegna prosegue per tutta l’estate con una nuova esposizione e un nuovo artista. Vincenzo Lo Sasso è il nuovo protagonista di st art con la mostra “Fiori di Luglio”, che sarà inaugurata mercoledì 17 luglio alle 19.00 nello spazio eventi al 3° piano del Mondadori Megastore di piazza Duomo. L’ispirazione della mostra nasce durante un soggiorno a Minorca dove l’artista rimane folgorato dalla bellezza dei fiori dell’aglio, fiori selvatici che crescono spontaneamente sull’intero territorio dell’isola. Fiore delicato dallo stelo dritto e altissimo (fino a 2 metri), complesso e cangiante, il fiore dell’aglio riporta alla memoria di Vincenzo Lo Sasso le immagini delle meravigliose modelle fotografate nel corso della sua precedente carriera, sviluppatasi nel mondo della moda durante gli anni Ottanta. Lo Sasso raccoglie un centinaio di fiori e, una volta rientrato nello studio milanese, realizza una serie di immagini fotografiche, stampate su alluminio, che verranno esposte nel 2013, con una mostra itinerante, a Bari nella Chiesa della Vallisa, al Museo provinciale di Potenza e alla Cattedrale di Oria.

In seguito, ispirato dalla bellezza dei soggetti, Vincenzo Lo Sasso decide di realizzare dieci quadri a olio su tela, dalle dimensioni di 70×100 centimetri, che rappresentano la sua ultima, inedita produzione d’arte. E sono proprio queste le opere che saranno esposte al Mondadori Megastore fino al 1 settembre.

Fotografo, scultore e pittore, Vincenzo Lo Sasso è un artista poliedrico: dall’algida ed elegante immagine della fotografia di moda all’afflato lirico della pittura, l’artista dimostra in questa occasione una “sospensione” del genere “astratto”, tipico delle sue fotografie d’arte ispirate alla relativa produzione scultorea, varcando la soglia del figurativo.

VINCENZO LO SASSO

Nato a Taranto da padre lucano e madre piemontese, Vincenzo Lo Sasso in giovane età comincia un percorso artistico caratterizzato da un’intensa attività pittorica, su supporti tradizionali. Dopo gli studi di architettura a Milano, la sua carriera professionale si sviluppa, a livello nazionale e internazionale, tra fotografia di moda, teatro e mondo dello spettacolo. È stato fotografo di Eros Ramazzotti, Gianni Morandi e Anna Oxa, nonché pubblicitario per Wella, L’Oréal e Schwarzkopf. Da oltre vent’anni si dedica completamente all’arte. Ha esposto in varie mostre in Italia e all’estero. Attualmente è in corso la mostra “La presente assenza”, con l’artista Ivano Sossella, negli spazi espositivi della Fondazione Sangregorio Giancarlo, Sesto Calende (Varese), a cura di Angelo Crespi e Emanuele Beluffi.

st art. L’arte per tutti
FIORI DI LUGLIO di Vincenzo Lo Sasso

Inaugurazione: mercoledì 17 luglio ore 19.00
Opere esposte fino a: domenica 1 settembre 2019
Luogo: Mondadori Megastore, piazza Duomo 1 Milano – Spazio eventi – 3° piano
Orari: 9 – 23 | Ingresso mostra: libero | www.mondadoristore.it | #StartInStore

st art. L’arte per tutti presenta #SELFIEADARTE di Clelia Patella

In mostra fino al 2 giugno nel Mondadori Megastore in Duomo a Milano

Martedì 14 maggio alle ore 19.00, nello spazio eventi al 3° piano del Mondadori Store di piazza Duomo, “st art. L’arte per tutti” presenta la mostra #Selfieadarte di Clelia Patella, art influencer che ha rivoluzionato in modo ironico la visione e la fruizione dell’arte. In occasione del vernissage verrà presentato il volume “Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social”, di Clelia Patella, con prefazione di Vittorio Sgarbi, edizioni Ultra.

Clelia Patella è l’inventrice dei Selfie ad Arte. Da anni gira incessantemente musei, vernissage e fiere fotografandosi con quadri, sculture, installazioni creando, dunque, “l’opera nell’opera”. “Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social” è il racconto in prima persona della messa a punto progressiva di un nuovo modo di raccontare l’arte, che parte dell’esperienza di Clelia con “Walk in Art: una mostra in tre minuti”, ancora legata al linguaggio del video, e arriva a questo nuovo format, che di fatto nasce dall’idea di comprimere al massimo immagine e linguaggio, sino allo spazio di un solo fotogramma, in cui è condensata la più alta quantità di narrazione possibile intorno all’arte.

“Selfie ad arte” è ora il titolo di un libro quindi, ma prima è stato il titolo di una mostra, e ancor prima, semplicemente, un modo di vivere l’arte – afferma Angelo Crespi, curatore di st art. “In questi anni Clelia Patella, giornalista e art influencer, e a questo punto artista, ha girato i musei e le mostre di mezzo mondo, fotografandosi davanti alle opere d’arte esposte, immedesimandosi perfettamente con esse attraverso travestimenti, mascheramenti, o semplici accostamenti, tanto da diventarne parte, o addirittura finendo a modificarne il senso, riuscendo da un’opera a produrne una nuova differente, altrettanto significativa. Il suo è stato un gioco, a metà tra la performance e la sottile ironia di utilizzare il selfie per dissacrare il mondo dell’arte che, al di là delle innumerevoli boutade, si prende sempre troppo sul serio. Il primo risultato è una serie di scatti, appunto i selfieadarte che, da semplici autoritratti, sono diventati specchi per vedere e capire l’arte, soprattutto quella contemporanea, immagini che poi Clelia ha pubblicato attraverso Instagram fino a diventare una delle vere trend setter del settore. Il secondo risultato è il libro eponimo (“Selfie ad arte. L’arte al tempo dei social”, edizioni Ultra), in cui Clelia racconta in modo molto divertente la propria esperienza, ma che alla fine diventa un piccolo gustoso trattato quasi di semiotica, in cui si cerca di analizzare dal punto di vista sociologico e filosofico l’art system nel suo incontro-scontro con la realtà dei social. Perché alle spalle di tanta giocosità e apparente leggerezza, c’è anche lavoro, preparazione, intelligenza: “I miei selfie” scrive Clelia, “possono sembrare il risultato di un atto spontaneo, fulmineo, un gesto che mima una forma, gioca con l’immagine e i suoi rimandi, scherza sulla compresenza di oggetti inanimati e di una performer che dovrebbe in un determinato spazio uniformarsi all’atteggiamento di tutti e limitarsi a guardare, e invece instaura un rapporto diverso con le opere, ludico e allusivo, usando il registro comico e quello grottesco; in qualche modo però quell’atto e quel gesto sono il risultato di una condensazione consapevole, che passa attraverso tutte le esperienze che ho fatto: moda, pubblicità, Tv show, radio”.

CLELIA PATELLA

Salentina di nascita e milanese di rinascita, presentatrice in tv e speaker in radio, decide di dedicarsi all’arte, prima con il suo blog Artos e poi per diverse testate, tra cui “Artslife” e “Il Giornale”, visita e racconta le mostre del momento e gli artisti più influenti. Con il “Selfie ad Arte” si è inventata un format che mira ad avvicinare il pubblico alle opere, in una prospettiva di reinvenzione iconografica mutuata dalle nuove tecnologie dell’imaging.