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Le Gen Z: i molteplici volti della Generazione Z
Da un'indagine di Webboh Lab emerge la fotografia autentica della Gen Z: non è un monolite ma è composta da cinque profili differenti di social teenager.
Viene sfatato il mito di come i giovani abbiano paura della solitudine senza i social, anche se senza si annoierebbero.
Non esiste un’unica Generazione Z. Da un’indagine effettuata da Webboh Lab, il primo Osservatorio digitale permanente completamente dedicato alla Gen Z e creato da Webboh e dall’istituto di Ricerca Sylla, su 24.000 ragazzi tra i 12 e i 20 anni ingaggiati in 48 ore, emerge che la Gen Z non è un monolite, bensì è composta da 5 cluster di giovanissimi che vivono e percepiscono l’interazione con i social in maniera differente: Meme Maestro (40%), Creative Explorer (18%), Like Lover (17%), Social Soul (14%) e Digital Dreamer (11%).
Nello specifico, ciascun profilo ritrae una modalità differente di utilizzo dei social media:
- Meme Maestro è il profilo più curioso: circa il 40% dei giovani utenti che hanno risposto all’instant survey sui social media, li considera una forma d’intrattenimento, come meme e video virali; questo profilo condivide aspetti della propria vita e interessi e si collega con i suoi coetanei per trarre ispirazione per prodotti di tendenza.
- Creative Explorer è il profilo che utilizza i social media come una piattaforma per esprimere la propria creatività attraverso foto, scrittura e arte. Pesa il 18% degli intervistati ed è composto da giovani a cui piace esplorare e approfondire i propri interessi, ma anche scoprire nuovi argomenti e condividere informazioni, promuovendo cause sociali e cercando aiuto e supporto.
- Like Lover è il profilo appassionato di social media, che cerca gratificazioni attraverso i feedback positivi, come i like e i commenti. Il 17% dei rispondenti totali, infatti, li utilizza come una fuga dalla routine quotidiana, seguendo e contattando i propri idoli e creator preferiti per sentirsi parte di un mondo diverso.
- Social Soul è il profilo del giovane social media enthusiast che sfrutta principalmente le piattaforme per instaurare relazioni e conoscere nuove persone, ma anche per avere consigli e scoprire nuove passioni. Il 14% rientra in questa categoria.
- Digital Dreamer è il profilo che racchiude gli aspetti di tutti i profili precedenti e che rappresenta quei giovani (11%) che utilizzano i social media come una piattaforma per esplorare e vivere un’identità online diversa dalla realtà.
Dai risultati della instant survey viene anche sfatato il mito che i teenager si sentano soli senza i social: in una scala da 1 (per niente) a 10 (massimo), il punteggio medio attribuito al “timore della solitudine” è stato solo di 4,3 ed è uno degli ultimi marker per importanza tra quelli considerati. I punteggi più alti, infatti, li hanno ottenuti “Mi annoierei” e “Farei più sport”.
Altro dato interessante emerso dalla survey è che senza i social la Gen Z sentirebbe la mancanza principalmente di WhatsApp, Instagram, TikTok e YouTube, mentre non soffrirebbe l’assenza di Facebook, ultimo dietro Twitch, Discord e X, a testimonianza della necessità forte di restare in contatto con i propri amici.
L’Osservatorio, attraverso la collaborazione con l’Istituto di Ricerca Sylla, restituisce la fotografia autentica della Gen Z permettendo di entrare direttamente in contatto con i più giovani e conoscere e approfondire – in tempo reale – i loro pensieri, le loro opinioni, le loro aspettative e i loro interessi, attraverso indagini condotte su e con l’aiuto dei social media.
Per tutti i risultati della survey, Le Gen Z: i molteplici volti della generazione Z – https://webbohlab.it/
Webboh è il media di riferimento della GEN-Z. Nato ad aprile del 2019, da febbraio 2023 è parte di Mondadori Media. Conta attualmente una fanbase tra TikTok, Instagram e YouTube di 3 milioni di follower di cui il 70% under 24, un sito Web da 2,5 milioni di utenti unici mensili (fonte: Audiweb Media Mese 2023). È nella top ten dei media italiani più influenti sui social, nonché il primo in target Generazione Z per engagement e video views (fonte: Classifica Top Media Italiani di Prima Comunicazione realizzata da Sensemakers). L’attualità, l’autenticità e l’interesse suscitato dai contenuti è garantito dal modello editoriale bottom up: la community è coinvolta in ogni parte del processo creativo.
Sylla è l’istituto di ricerca incaricato di gestire il lab, le research activities, gli iscritti e i premi. Nato nel 2016 dopo 25 anni di esperienza nel settore dell’attuale gruppo dirigente, è specializzato in ricerche di mercato strategiche, web survey, indagini qualitative e monitor. Collabora con le Università di Bologna, Torino, Cattolica e Bicocca di Milano e annovera tra i suoi clienti fondazioni, enti e alcune delle più grandi agenzie di comunicazione. Il direttore scientifico è il professor Furio Camillo, docente di Statistica Aziendale presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, che collabora continuativamente con il CNAM di Parigi e con la University of Tennessee, è autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche, ha partecipato a oltre 300 progetti con attività di Data Analyisis applicate a problematiche di tipo economico o sociale.